Brindisi, la presunta vittima di Paul Haggis confidò gli abusi e tornò da lui

Per tre volte la presunta vittima degli abusi sessuali del regista premio Oscar Paul Haggis si sarebbe allontanata da lui, confidando le presunte violenze subìte a un medico, a una farmacista e anche a diversi amici, e tutte le volte sarebbe poi tornata dal regista.

È uno dei particolari contenuti negli atti giudiziari della magistratura brindisina che ieri ha confermato gli arresti domiciliari per Haggis, detenuto in una masseria a Ostuni da domenica scorsa. Dopo essersi fatta medicare in ospedale la prima delle tre giornate nelle quali lo sceneggiatore canadese avrebbe abusato di lei in un b&b della “Città bianca”, dove doveva partecipare ad un festival di cinema, la donna, una inglese 28enne, ha riferito nella denuncia di aver deciso «di scrivere e far leggere al medico due bigliettini in cui raccontava gli abusi» ma poi li avrebbe «cestinati per timore che giungesse Haggis».

Il medico, letti i biglietti, le avrebbe chiesto, stando sempre al racconto della presunta vittima, «se si sentisse sicura a rientrare in struttura con l’uomo e lei, trovandosi da sola in Italia e quindi non sentendosi sufficientemente protetta, minimizzava l’accaduto nella speranza, tra l’altro, che Haggis iniziasse davvero una relazione amorosa con lei».

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