Brindisi, inchiesta sull’incidente Conserva: la Procura sequestra la strada

Parte dell’area in cui ha perso la vita Mirko Conserva è stata sequestrata dalla Procura di Brindisi, per accertare meglio le cause che hanno portato alla tragedia di un’intera famiglia. I sigilli sono stati apposti nella mattinata di ieri, in viale Caduti di via Fani, dai carabinieri della compagnia di Brindisi, che conducono le indagini. Le porzioni sequestrate sono tratti dell’asfalto, il marciapiede e lo spartitraffico, esattamente nei punti in cui il 20enne brindisino è morto la notte del 15 settembre scorso, cadendo con il proprio scooter T-Max dopo aver perso il controllo, mentre si stava recando presso l’ospedale Perrino, in cui prestava servizio per conto di una ditta che effettua il servizio di pulizia.

La fiaccolata

Una settimana fa, la fiaccolata in sua memoria organizzata dai genitori, con un obiettivo ben preciso: mettere in sicurezza le strade urbane. Ma perché l’area è stata posta sotto sequestro? Perché viale Caduti di via Fani è una strada assai sconnessa, caratterizzata dall’asfalto rialzato, a causa delle ingombranti radici dei pini, che stentano a restare sottosuolo. Infatti, la Procura di Brindisi ha anche aperto un fascicolo per omicidio colposo, a seguito della denuncia sporta contro ignoti da parte dei genitori del ragazzo. I familiari vogliono capire se ci sono o meno delle ipotesi di responsabilità eventuali di chi avrebbe dovuto avere il compito di tenere la strada in buone condizioni. Proprio dopo la prematura scomparsa di Mirko, il Comune ha emesso un’ordinanza che impone il limite di 30 km/h su moltissime vie del centro, dei quartieri e di tutta la zona industriale. L’ufficio tecnico ha, infatti, effettuato accurate ricognizioni di strade riguardanti la verifica della fluidità e la sicurezza della circolazione stradale, allo scopo di migliorare ulteriormente la percorrenza. Dai sopralluoghi è stato constatato che le viabilità abbisognano di interventi di manutenzione straordinaria, sia per l’espandersi incontrollato dell’apparato radicale delle alberature e sia per la mancanza di manutenzione preventiva. Anche perché, con l’arrivo della stagione invernale e delle piogge, la pavimentazione in conglomerato bituminoso, in assenza di manutenzione, tende a decomporsi con estrema facilità, con conseguente formazione di buche, solchi ed alterazioni stradali, che rendono non fluida e sicura la circolazione. Per questo motivo, sarà istituita la “Zona 30”, segnalata con apposita cartellonistica indicante “Strada dissestata”. In pratica, una città che viaggerà a passo d’uomo a causa della mancata mappatura, nel corso degli anni, delle strade da parte degli uffici comunali preposti e della mancata cura del verde.

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