Brindisi, 19enne ucciso per aver fatto i nomi dei complici. L’imputato confessa: «L’ho ucciso io»

Giuseppe Ferrarese, 27enne in carcere e a processo con l’accusa di aver ucciso il 19enne Giampiero Carvone il 10 settembre del 2019 a Brindisi, ha confessato.

Il 27enne, che finora non aveva parlato, ha rilasciato dichiarazioni spontanee in videocollegamento nel processo in corso nell’aula della Corte d’assise del tribunale di Brindisi e ha annunciato che nella prossima udienza – in programma il 19 dicembre – chiarirà altri aspetti della vicenda.

Nell’udienza del 19 dicembre il 27enne si sottoporrà alle domande del pubblico ministero, delle parti civili e dei difensori.

Ferrarese è stato arrestato nel giugno del 2022. Carvone fu ucciso con alcuni colpi di pistola calibro 7,65 alla testa, a pochi metri dalla sua casa a Brindisi, perché – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – non avrebbe rispettato i “codici” mafiosi, rivelando a personaggi di spicco della criminalità brindisina il nome del complice del furto di un auto di un boss locale, compiuto poche settimane prima del delitto.

L’indagine sull’omicidio del 19enne è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce con la Squadra mobile di Brindisi.

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