Un altro bracciante agricolo immigrato ha perso la vita in un incidente sulle strade di Capitanata. Ne ha dato notizia Margherita Di Marco, avvocata foggiana specializzata in pratiche relative all’immigrazione. Da lunedì scorso, sta cercando di ottenere informazioni più dettagliate su quello che è accaduto la sera del 9 giugno scorso ad un suo cliente, Demba Sainey, 43enne di origine gambiana, che è stato ritrovato esanime alla periferia di San Severo, in contrada Sant’Elia, sul ciglio della Statale 272, all’altezza dell’incrocio con via S. Marco Evangelista.
La tragedia
li automobilisti di passaggio, vedendo il corpo a terra, vicino ad un motorino, hanno avvisato il 118 che è intervenuto in pochi minuti, trasportando Demba all’Ospedale “Masselli Mascia” di San Severo. Subito dopo sono arrivati sul posto anche i Vigili del Fuoco che hanno provveduto a rimuovere il motociclo. All’avvocata Di Marco, che ha cercato riscontri presso le varie istituzioni competenti, non risulta, per il momento, che siano intervenute pattuglie delle forze dell’ordine. Al suo arrivo nell’ospedale sanseverese, il bracciante è stato giudicato in condizioni piuttosto serie e trasferito nel reparto di ortopedia di “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, dove è stato sottoposto ad alcuni interventi chirurgici e poi trasferito nel reparto di riabilitazione.
La dinamica
I sanitari hanno cercato di farsi dire cosa gli fosse accaduto: le ferite sembravano compatibili con un sinistro stradale, ma l’uomo non parlava italiano e non ha potuto dare informazioni, anche per le sue gravi condizioni fisiche. Un suo amico è andato anche a fargli visita in ospedale e gli ha chiesto cosa fosse successo ma Saney gli avrebbe risposto solo «non so cosa mi abbia colpito, non ho capito niente». Poi, sempre secondo le frammentarie notizie a disposizione, l’uomo sarebbe andato in setticemia e sia stato colpito da una fatale meningite. Gli amici hanno dichiarato che risiedeva nel Centro per Stranieri “Arena” di San Severo ma ai responsabili della struttura non risulta registrato. È possibile, in ogni caso, che fosse ospite non dichiarato presso qualche amico che occupa un posto letto all’interno del Centro. Secondo loro, Saney stava rientrando a San Severo dopo una giornata di lavoro.
La ricerca della verità
Da lunedì scorso, appena saputo dell’incidente, l’avvocata De Marco sta facendo chiamate telefoniche, inviando pec ad ospedali, medici e istituzioni e sentendo altri immigrati che conoscevano Sainey per ricostruire quello che è accaduto e magari cercare di inoltrare a nome dei familiari un eventuale richiesta di risarcimento al fondo di garanzia vittime della strada. «Demba era un bravissimo ragazzo – dice la legale – Stavo curando la pratica per il suo permesso di soggiorno. L’ultima volta che era venuto a trovarmi in ufficio mi aveva detto “Non dimenticarmi.” Ora queste parole mi riecheggiano in modo un po’ doloroso. Cercherò di curare i suoi interessi come se fossi uno dei familiari dai quali le vicende della vita lo hanno allontanato».