Un’operazione senza precedenti ha portato alla luce una vasta rete criminale di origine cinese, specializzata in frode fiscale su larga scala. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Ancona su delega dell’EPPO, ha svelato un sistema complesso di riciclaggio di denaro sporco, con ramificazioni in tutta Italia, compresa la Puglia.
I finanzieri hanno scoperto una vera e propria banca abusiva, gestita da cinesi, con sportelli sparsi tra le Marche e altre regioni. Tramite questa rete clandestina, l’organizzazione ha sottratto al fisco circa 500 milioni di euro, riciclando il denaro proveniente da attività illecite come l’importazione fraudolenta di merce dalla Cina.
Le indagini hanno portato al sequestro di beni e attività anche in Puglia, dove l’organizzazione criminale aveva interessi in diversi settori, tra cui la ristorazione. Cinque ristoranti cinesi, tra Ancona e Bari, sono stati posti sotto sequestro.
L’organizzazione criminale aveva messo in piedi un sistema estremamente sofisticato, utilizzando società fantasma in diversi Paesi europei per occultare le proprie attività e sfuggire ai controlli. L’obiettivo era quello di ripulire il denaro sporco e reinvestirlo in attività lecite, come l’acquisto di immobili e di auto di lusso.
L’operazione “No name” rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata cinese in Italia. L’arresto di 9 dei principali responsabili e il sequestro di beni per un valore di 116 milioni di euro dimostrano l’efficacia dell’azione delle forze dell’ordine.