Bivacchi, risse e e-bike taroccate: in piazza Cattedrale a Bitonto situazione ingestibile

Le sue parole spiegano bene il sentimento di rabbia, di frustrazione e anche di paura che da tempo, troppo tempo, si vive nel centro storico di Bitonto. E fanno ancora più effetto perché escono dalla bocca di chi, più di qualche anno fa, ha accettato di aprire un’attività commerciale nella piazza simbolo della città vecchia, piazza Cattedrale. Quando non era sicuramente quella di adesso e quando coloro che volevano investire erano in pochi.

«Il centro storico è ingestibile – spiega Nunzia Liso, che insieme al marito gestisce una rinomata pizzeria-norcineria da anni -. Abbiamo lavorato dieci anni per rendere Bitonto quella città che tutti sognavamo. Ci sono voluti pochi mesi per farla ripiombare nel buio totale. Ormai siamo nelle mani di questi quattro mocciosi che pensano di vivere allo stile di Gomorra e noi “povera gente per bene” costretti a subire. Lasciati soli. Le istituzioni dove sono? Ho paura che a breve succederà qualcosa di brutto. Ma non come l’omicidio di Anna Rosa Tarantino, ma qualcosa di più forte».

Già, Anna Rosa Tarantino, l’anziana signora uccisa per errore la terribile mattina del 30 dicembre 2017 durante un terribile periodo della guerra tra clan rivali che da anni infiamma la città. Le parole di Liso (che fanno eco a una serie di pesanti lamentele che da tempo si ripetono sui Social, quelle di altri gestori di locali in primis) fotografano una situazione diventata pesantissima. Da un lato, infatti, c’è la pericolosa e dominante presenza delle biciclette elettriche le quali, visibilmente taroccate e truccate, sfrecciano nel centro storico all’impazzata (inutile dirlo che alla guida, molto spesso, ci sono ragazzini tutt’altro che maggiorenni), spadroneggiando e mettendo in pericolo l’incolumità di passeggeri e residenti e, spesso, credendosi più forti di tutto, persino delle forze dell’ordine.

Ci sono, poi, quei gruppi di ragazzini che si intrattengono fino a tardi, detestano l’ordine e la civiltà, bivaccano ad alta voce, si divertono a bere e, molto spesso, si rendono protagonisti di pestaggi e baruffe (le abbiamo raccontate anche su questo giornale) rendendo la vita impossibile anche ai gestori delle attività commerciali, che adesso rimpiangono quel (breve) periodo di civiltà che c’era nella zona e a coloro, giovani soprattutto, che si ritrovano lì la sera. E la responsabilità non può essere soltanto del Covid.

In piazza Cattedrale – ci spiega un residente – almeno fino all’alba c’è una situazione che ogni giorno, da mesi e mesi diventa sempre più ingestibile e insopportabile».

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