Le parole sono quelle di una mamma che non riesce a credere a quello che è successo, non più tardi di martedì sera. «È stato un massacro – attacca -. Sono delusa da questo modo di agire, da questo fallimento delle famiglie, della scuola che forse non ha formato adeguatamente i ragazzi, del mondo dell’educazione in genere. Queste cose non devono succedere: non si può pensare di non potersi sentire liberi di mandare dei ragazzi a passeggio, siamo arrivati davvero toccare fondo». Protagonista di questa brutta storia è stato il figlio appena maggiorenne di questa mamma e che mai avrebbe potuto pensare di passare quella che considerava una ordinaria serata con gli amici in un reparto di ospedale con la frattura del setto nasale e traumi plurimi al volto.
I fatti, allora. Siamo a Bitonto, il ragazzo, residente nella città vecchia, esce di casa con un amico. L’incubo inizia qualche minuto dopo, quando un gruppo di giovani, tutti minorenni, comincia a insultare il ragazzo a causa della bandana indossata e inizia a inseguirlo. Poco dopo, arrivati dinanzi alla chiesa di san Francesco di Paola, in pienissimo centro, accade l’agghiacciante. Due ragazzi del branco lo bloccano e un altro inizia a pestarlo di botte (non pochi i colpi alla testa subiti al capo contro un marciapiede) davanti agli occhi spaventati e sgomenti dell’amico, che non può fare assolutamente nulla.
A rendere ancora più inquietante il tutto il fatto che lì, a pochissimi metri di distanza dal luogo del misfatto, c’erano altri quattro amici del branco che si godevano quanto stavano vedendo e pare fossero addirittura pronti a intervenire in caso di bisogno. Dei giovani minorenni, ovviamente. Sul posto arrivano i carabinieri e, soprattutto, un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ragazzo picchiato al “Di Venere”, dove ieri pomeriggio è stato operato per la deviazione e frattura del setto nasale. Per fortuna se la caverà in una 20ina di giorni, ma le ferite psicologiche ci vorranno mesi per cicatrizzarsi.
«Nonostante l’intervento dell’Arma – commenta il sindaco Michele Abbaticchio – anche a Bitonto registriamo il ricorso alla violenza giovanile come in tanti altri Comuni metropolitani. Un fenomeno di cui si parla molto, ma poco si riesce a fare per arginare, innanzitutto nelle famiglie e nelle scuole, la cultura del più forte vince. Occorrono mezzi finanziari ingenti per investire nell’educazione dei minori e in un loro pieno coinvolgimento di parte attiva e responsabile nella società civile». Quello successo martedì è soltanto l’ennesimo episodio di un fenomeno, quello delle baby gang terribili, che soprattutto nel centro storico è diventato incontrollabile.