«Finito, basta». Poche, pochissime parole, per spiegare quello che in tanti avevano capito già venerdì sera allorché, nella prima serata di uno degli eventi più attesi dell’estate bitontina, il Bitonto blues festival, per di più proprio in piazza Cattedrale, la norcineria aveva le saracinesche abbassate. Perché? I titolari, allora, Cosimo e Nunzia, hanno deciso di dire basta. Nuovamente, dopo i fattacci successi a ridosso di Ferragosto, ma questa volta in modo netto e definitivo.
Il “Lilò”, chiude, allora. Non c’è più niente da fare. Finito tutto. La famosa sedia rotta non sarà mai più riparata, nonostante la vicinanza del sindaco Francesco Paolo Ricci e di tanti altri, l’abbraccio solidale di sabato 20 agosto, gli attestati di stima, l’iniziale volontà di riaprire nonostante tutto quello che era successo. «Chiuso. Finito, basta». Sono le pochissime parole di Cosimo, allora.
La moglie, Nunzia, invece, aggiunge altro. «Purtroppo – sottolinea – si è fatto ben poco per risolvere la situazione. Arrivare la sera al lavoro e ritrovarti le stesse persone che ti hanno pestato, seduti nello stesso posto, come se non fosse mai successo nulla, rompe tutti gli schemi di un paese civile dove ormai è difficile sopravvivere. Posso spendere solo due parole positive per il sindaco che ci è stato molto vicino, ma questo non è bastato. Le conseguenze della post aggressione si sono riversate poi sul lavoro. Quindi non c’è più la volontà e quella grinta che ti faceva alzare la saracinesca e dare tutta te stessa. Abbiamo bisogno di cambiare aria, rigenerarci e iniziare una nuova vita in un paese degno di essere vissuto».
Il riferimento, per nulla velato, è alla situazione difficile che da tempo residenti ed esercenti del centro storico stanno vivendo perché in ostaggio di baby gang impazzite che si sentono padroni di tutto. E situazione che ha avuto il punto più alto (anzi, forse sarebbe opportuno dire più basso) sabato 13 agosto, con la feroce aggressione che ha interessato proprio i titolari e un gruppo di ragazzini, ancora al vaglio dei carabinieri. Una sorta di punto di non ritorno. «Non è facile convivere – le parole di Carmelo Bacco, amico storico di Cosimo e Nunzia – con chi ti ha usato violenza ieri e oggi è lì, sfrontato e protetto e fa ciò che vuole. E allora si decide di chiudere definitivamente e di andare via. Le Istituzioni hanno risposto, ma non è bastato».
Anche il primo cittadino esprime profondo dispiacere. Ho fatto – dice Francesco Paolo Ricci – tutto quello che è necessario e continuerò a farlo qualunque sia la loro decisione. Mi dispiace che questa scelta sia arrivata in concomitanza con un evento tanto atteso come il Blues festival. La città, ed è un dovere ribadirlo, non è solo malavita e continuerò ogni giorno a chiedere controlli e ancora più controlli».