Bitonto, centro storico vietato alla baby gang della norcineria

L’ultimo capitolo è andato in scena ieri mattina e arriva direttamente dalla Questura di Bari. Una misura di divieto di accesso urbano.

Si tratta di un provvedimento amministrativo che ha natura di tutela preventiva: a partire da ieri, e per sei mesi, dalle 12 alle 3 di ogni giorno, sette minori destinatari del divieto non potranno accedere agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento presenti nel centro storico di Bitonto, in particolare nel perimetro compreso tra via Matteotti, via De Ildaris, via Magenta, via Solferino, via Castelfidardo, via Galilei, via Alessandro Volta, piazza Marconi e piazza Moro e non potranno stazionare nelle immediate vicinanze dei medesimi esercizi pubblici e locali di pubblico trattenimento. Si chiude così la brutta storia che ha avuto il culmine la sera del 13 agosto, con un violento scontro tra i titolari della norcineria (in foto) di piazza Cattedrale (foto a destra) e un gruppo composto da una quindicina tra ragazzini e ragazzine che, dopo essere stati invitati ad andarsene, hanno fatto irruzione nel locale colpendo ripetutamente anche con sediate il titolare stesso e uno dei dipendenti. La vicenda ha provocato, dopo un iniziale ripensamento, la chiusura definitiva della norcineria poco più di una settimana fa. La decisione della Questura ha suscitato reazioni nelle istituzioni politiche e non solo.

«La misura – è il commento del sindaco Francesco Paolo Ricci – fa capire come il fenomeno sia sotto la costante attenzione dello Stato e delle forze dell’ordine e sicuramente non sarà l’unica che verrà adottata».

«Il provvedimento – è la voce dell’assessore ai Servizi sociali Silvia Altamura – ha la funzione di intervenire in maniera immediata sulla possibilità di ulteriori comportamenti contrari alle norme e prevenire il contatto con contesti potenzialmente inadeguati. È fondamentale dare un segno chiaro di quali siano le regole e delle conseguenze del loro mancato rispetto». «Preso atto – spiega, invece, l’assessore alle Politiche giovanili Christian Farella – della presenza dello Stato e dell’impegno profuso dal sindaco e da tutta la politica locale, ancor di più ci attiveremo per mettere in campo percorsi individualizzati e politiche di welfare e attenzione nei confronti dei giovani».

Don Vito Piccinonna, rettore della basilica Santi Medici fa un discorso diverso. «Va bene la limitazione ma saremo contenti solo quando questi ragazzi potranno ritornare liberi proprio in quel contesto e magari chiederanno pubblicamente scusa. Ma nel frattempo? Il resto delle loro ore dove saranno? In compagnia di chi? Li lasceremo comunque soli o sapremo scommettere anche sulla loro fragilità con una proposta educativa alternativa che insegni anche ad aiutare, a edificare, a “stare” diversamente in quella che è la loro e nostra città?».

«La decisione del questore di Bari – sottolinea Anna Rita Tateo, candidata della Lega al Senato nel collegio plurinominale Puglia – va nella giusta direzione, ma al tempo stesso pone un grosso interrogativo: quali politiche di educazione civica e di lotta al disagio minorile intendiamo mettere nelle agende politiche? Ci auguriamo che i ristoratori possano ritornare sui loro passi».

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