Bimbo disabile costretto a fare lezione in corridoio: «La classe sarà trasferita»

La situazione era già all’attenzione del Comune di Nardò che aveva anche individuato una soluzione ma, ad oggi, non è stato possibile attuarla «solo per difficoltà logistiche e organizzative». È quanto affermano dall’amministrazione comunale in merito alla vicenda del bambino con disabilità di 10 anni costretto a seguire le lezioni in corridoio poiché la sua carrozzina non può entrare nella classe che frequenta nel plesso scolastico di via Bellini della scuola primaria “don Lorenzo Milani” appartenente al Polo 1.

Già da lunedì, si apprende, era stato stabilito il trasferimento dell’intera classe e di un’altra quinta dello stesso modulo didattico nel plesso di piazza Umberto I ma, appunto, non è stato possibile effettuarlo.

Lo spostamento avverrà nei prossimi giorni, fa sapere l’assessora all’istruzione Giulia Puglia: «Il fatto che il trasferimento non si sia ancora concretizzato è dovuto a ragioni di tipo organizzativo e logistico, avendo a che fare con un’attività molto complessa di riqualificazione di molti immobili scolastici e di riorganizzazione delle classi. La situazione era stata già definita e la famiglia e la dirigente scolastica ovviamente ne erano al corrente. Capisco il disappunto per i ritardi – prosegue Puglia -, ma la baraonda che ne è derivata è incomprensibile. Quello che posso dire con certezza è che nel giro di pochissimo metteremo il bambino nelle condizioni migliori per frequentare la scuola e studiare. Mi limito a fare l’amministratore, a metterci la faccia e soprattutto ad affrontare i problemi e a risolverli. Evito di commentare gli esercizi di sciacallaggio delle ultime ore e le strumentalizzazioni costruite senza conoscere tutti gli aspetti della vicenda», conclude l’assessora del Comune di Nardò.

«Posso confermare – aggiunge la dirigente scolastica Novella Italia Pepe – che la problematica era stata subito evidenziata e che la soluzione era stata già trovata nella giornata di lunedì, con il coinvolgimento della famiglia del bambino. Anche nella mattinata di ieri ci sono stati contatti costanti con l’assessora Puglia e con gli uffici comunali con l’obiettivo di risolvere con tempestività le oggettive difficoltà in cui si è trovato il bambino. Avevamo ipotizzato anche una soluzione diversa, ma più lunga e complessa, con l’installazione di un ascensore a scuola. In ogni caso, un confronto ragionato e sereno, di cui francamente mi risulta incomprensibile l’evoluzione nella serata di ieri e l’ingiustificato clamore mediatico in cui siamo finiti. Mi dispiace, ovviamente, anche perché l’amministrazione comunale ha mostrato sin da subito piena disponibilità a risolvere la questione».

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