Bat, aggressioni negli ospedali. La Cisl: «Investire nel personale»

La Cisl Fp Bari Bat torna alla carica sulla sicurezza del personale sanitario negli ospedali. E lo fa attraverso una denuncia in cui afferma che “finita l’onda emotiva, tutto resta com’era e non cambia mai nulla”. “La storia si ripete. Ciclicamente si verifica che, nonostante le tante difficoltà e gli eccessivi carichi di lavoro – si legge nel comunicato della Cisl Funzione Pubblica BariBat – il personale subisce atti di violenza che destano la momentanea attenzione nell’opinione pubblica e nel giro di tre giorni tutto cade nel dimenticatoio. Nel Pronto Soccorso sono frequentissimi gli insulti, i comportamenti incivili e le minacce. Forme neanche tanto velate di aggressioni che a lungo andare si rivelano molto deleterie per la salute psicofisica degli operatori. Non sarà un caso se si fatica enormemente a trovare medici, infermieri e Oss che vogliano lavorare in Pronto Soccorso”.
Il sindacato punta direttamente al sodo respingendo le operazioni e le dichiarazioni di circostanza. “È dunque fondamentale per la Cisl Fp Bari-Bat – si legge ancora nella nota – che la questione sicurezza sia affrontata una volta per tutte. Dell’indignazione di facciata quando avvengono le aggressioni non sappiamo cosa farcene. È evidente – sottolinea il coordinatore del Dipartimento Bat della Cisl Fp Bari – che il fenomeno della violenza a danno degli operatori sanitari debba essere affrontato in modo sistemico, creando ambienti idonei alle attività di Pronto Soccorso, potenziando il triage e l’accoglienza, rendendo le sale d’attesa ambienti confortevoli; bisogna potenziare l’organizzazione del lavoro e velocizzare i percorsi clinico diagnostici. La presenza delle forze dell’ordine nel Pronto Soccorso non è un deterrente efficace. Servono investimenti, urge aumentare le risorse umane, invece ancora i tetti di spesa hanno la precedenza sulle persone. Non abbiamo bisogno di parole o di visite dei dirigenti durante il turno notte. Abbiamo bisogno di investimenti. La politica batta un colpo.
Le istituzioni – conclude il sindacato – facciano la loro parte e si apra un tavolo regionale per individuare i rimedi più efficaci”.

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