Barletta, sparano ai passanti con una pistola a pallini e condividono la scena sui social

«Mi hanno chiesto l’orario e poi mi hanno sparato». C’è dolore ma anche rabbia e incredulità nelle parole di Gabriele Spadaro. Sabato mattina, come ogni giorno, stava andando al lavoro nel centro di Barletta, proprio davanti a Palazzo di Città. «Erano le 5.15 – racconta Spadaro – lo ricordo bene, perché quando quei ragazzi mi hanno chiesto che ora fosse, ho fissato l’orologio e subito dopo ho visto una pistola e una fiamma». Si è accasciato al suolo, l’uomo, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola a pallini a distanza ravvicinata che ha preso in pieno l’occhio sinistro. Per lui, la prognosi è di 30 giorni.

Le conseguenze

«Spero di riuscire a recuperare la vista – dice l’uomo – ma adesso, ciò che più conta per me è che episodi come questo non accadano più. Poteva andarmi anche peggio. E non vorrei mai che altri possano finire nel mirino di questi criminali». Questo, non sarebbe, infatti, un episodio isolato. Secondo alcune testimonianze, sempre nella mattina di sabato, almeno altre due persone sarebbero state prese di mira in via Regina Margherita, a poca distanza dalla zona dove è stato ferito Spadaro. In entrambi i casi, però, le vittime sono riuscite a scappare. Bocche cucite da parte degli inquirenti che sono sulle tracce dei responsabili. La polizia sta svolgendo indagini serrate.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, si tratterebbe di un gruppo composto da tre ragazzi che, a bordo di una Fiat Panda di colore chiaro, fermano a caso le loro vittime con una scusa, per poi sparare e far perdere le proprie tracce. Sembrerebbe, inoltre, che uno di loro riprenda la scena con un telefonino.

Forse una challege

Non sarebbe infatti da escludere che possa trattarsi di una nuova “sfida” che fra i più giovani sta spopolando sui social. Da alcune settimane, gruppi di ragazzi si filmano mentre sparano ai passanti con pistole a pallini, per poi pubblicare i video sui propri profili. Questa “sfida” ha preso piede in diverse città italiane. I partecipanti a questa pericolosa tendenza mirano a ottenere like, visualizzazioni e condivisioni. La dinamica è sempre la stessa: i ragazzi, spesso nascosti dentro un’auto, si avvicinano ai passanti ignari di quanto sta per accadere, e sparano con pistole ad aria compressa con proiettili di plastica o metallo. L’intera scena viene filmata e condivisa immediatamente sui social, che ora saranno passati al setaccio dagli inquirenti.

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