Barletta, le capre sbagliano pascolo e si ritrovano nel cimitero

Un cimitero “animato” quello di Barletta. Ieri un gregge di capre ha fatto irruzione nel camposanto di via del Gelso, nella zona nord della città. Le immagini hanno in poco tempo fatto il giro del web. Almeno una decina di loro ha scorrazzato per il campo, cibandosi dei fiori posati accanto a diverse tombe e rovesciando alcune suppellettili. La loro “passeggiata” ha lasciato una serie di danni che si aggiungono a quelli in cui già versava la struttura. Gli scatti, condivisi da diversi cittadini ed anche da Maria Angela Carone – ex candidata sindaco per il Movimento 5 Stelle – hanno scatenato l’ilarità ma soprattutto le polemiche. Diversi i commenti di sgomento e anche di rabbia: «Neanche da morti si può stare in pace in questa città».

«E’ una situazione indecente – scrive una testimone oculare dell’accaduto – oltre ai numerosi furti che quotidianamente avvengono senza nessuna risposta dalle istituzioni, questo è il colmo, sembra una barzelletta. Occorrono più controlli nel nostro cimitero e più rispetto per i nostri cari».

«Ultimamente il cimitero sta perdendo il decoro di un posto sacro – il commento di un cittadino su Facebook – scarsissima manutenzione e pulizia, animali vari la fanno da padroni e incuria delle tombe. Nelle vicinanze della piramide resti umani esposti tra i rifiuti di una gentilizia pericolante.»

E ancora: «Al di là della visita delle pecore bisognerebbe parlare dell’abbandono in cui versa il luogo in cui dovrebbero riposare i nostri cari. C’è un degrado che non è nemmeno commentabile.»

L’invasione del gregge entrato, secondo le prime indiscrezioni, dall’accesso principale della struttura di Barletta attirato forse dalle operazioni di diserbo, è solo la goccia che fa traboccare il vaso del degrado del luogo destinato alla sepoltura dei morti. Oltre a questo sono evidenti i segni della mancata manutenzione in più aree del cimitero. Le fotografie pubblicate nelle ultime ore mostrano i segni dell’incuria e della mancata manutenzione dei muri perimetrali e di cavi elettrici volanti – di estrema pericolosità – per illuminare le lapidi.

A quanto pare non è servito attivare il servizio di videosorveglianza notturno se, evidentemente, c’è un problema di controlli durante l’arco di tutta la giornata né c’è evidentemente qualcuno che si occupi di visionare le immagini della videosorveglianza in diretta.

Fiduciosi che l’assessore all’Ambiente gestirà eventuali nuove invasioni nel cimitero dato che il 2 novembre è prossimo ad arrivare, i cittadini attendono di comprendere a chi appartenga il gregge lasciato in libertà.

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