Oltre 400 over-65 sono morti, a Bari, dallo scorso maggio: oltre 120 in più rispetto a quanto previsto dal Ministero della Salute. E gli scienziati non hanno dubbi: uno solo è il responsabile di questa mattanza, il caldo anomalo. Il maggior numero di giorni in cui si è osservata una mortalità superiore all’atteso coincide, infatti, con i periodi del caldo più intenso e oltre la media: nel mese di maggio, intorno al 10 giugno e alla prima decade di luglio.
A rendere noti i dati relativi alle conseguenze sulla terza età del caldo estremo, è stato un report, diffuso dal Ministero della Salute e dal Centro nazionale prevenzione e controllo malattie (Ccm), che hanno elaborato i risultati raccolti dai sistemi di allarme, del sistema sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg) e degli accessi in Pronto Soccorso (PS). I dati parlano chiaro: dal 16 maggio, giorno in cui parte il monitoraggio del dossier, la mortalità tra la popolazione anziana è stata nettamente superiore rispetto a quanto previsto dagli scienziati. Nel solo mese di luglio, in tutta Italia, le alte temperature hanno provocato un aumento della mortalità pari al 21%, registrando, nelle prime due settimane del mese, un totale di 733 decessi, di cui 125 solo a Bari. Il capoluogo pugliese è infatti la città, subito dopo Latina, in cui si è osservato il maggior incremento dei decessi degli over-65: ben il 56% in più, subito dopo l’aumento del 72% registrato nella città laziale. Seguono il capoluogo levantino, Viterbo, in cui l’eccesso di mortalità è stato del 52% in più, Cagliari con il 51% e Catanzaro (48%). Ma i primi quindici giorni di luglio non sono gli unici ad aver spaventato gli esperti. Dal 17 al 31 maggio, su 142 decessi totali, sono stati 132 quelli che hanno riguardato la popolazione over-65, 48 morti in più rispetto agli 84 attesi. Il trend di crescita è stato confermato anche dai dati di giugno. Per tutta la durata del mese, infatti, su 215 decessi totali nel capoluogo pugliese, 186 gli anziani che dato l’ultimo sospiro, 35 in più rispetto a quelli attesi dai tecnici del Ministero: un incremento della mortalità del 23%, il più alto tra le città oggetto del monitoraggio dopo Catania, dove l’aumento percentuale è stato del 32%.
Ma il caldo killer, complici i cambiamenti climatici, non dà segno di voler mollare la presa. La Protezione civile regionale ha diramato ieri un’allerta meteo per le prossime 48 ore, quando è previsto un incremento delle temperature con valori da elevati a localmente molto elevati sulle zone interne e pianeggianti.