Bari, truffe sui bonus edilizi: Poste Italiane nel mirino

C’è anche l’ipotesi di autoriciclaggio nell’inchiesta della Procura di Bari su un gruppo di persone, coordinate da alcune di loro, che avrebbe lucrato sulle agevolazioni previste dal 110 per cento. Sono in tutto 51 i soggetti identificati dal pm Michele Ruggiero, e che nelle scorse settimane sono stati destinatari di un decreto di perquisizione, eseguito dai finanzieri del Gico di Bari, nelle abitazioni e nelle sedi delle società coinvolte, a Bari e provincia.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il gruppo avrebbe comunicato (o consentito ad altri di comunicare) sull’apposita piattaforma informatica credi d’imposta fittizi perché derivanti da richieste di accesso ai bonus edilizi grazie a dati non reali, come ad esempio la disponibilità di beni immobili in realtà inesistenti oppure appartenenti a soggetti estranei.

Ma non solo: avrebbero dichiarato l’esecuzione di lavori edili di rilevante valore, in realtà mai avvenuti. Cessionario inconsapevole di quei crediti fittizi, per un valore nominale di 17 milioni 233 mila euro, sarebbe stata Poste italiane spa.

Dopo aver ceduto il credito, secondo l’accusa, avrebbero ricondotto, attraverso articolate movimentazioni finanziario-contabili, il denaro raccolto al “gruppo De Scala”. Avrebbero quindi emesso fatture per operazioni inesistenti per un totale di oltre due milioni di euro.

C’è poi l’accusa di autoriciclaggio, che si riferisce al trasferimento dei proventi (circa 3 milioni 916 mila euro nelle attività economico-imprenditoriali dei De Scala, con operazioni di bonifico e postagiro, “idonee a ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro”: il simulato pagamento di finti fornitori e dipendenti, operazioni di ricarica carte prepagate intestate a persone compiacenti, con successivi prelievi bancomat.

Per questo, il pm Michele Ruggiero ha disposto il sequestro di tutti i documenti relativi a bonus edilizi di varia tipologia, necessari a ricostruire il modus operandi, aggiungendo se necessario elementi utili al supporto dell’inchiesta. Le perquisizioni sono state eseguite, oltre che a Bari, a Binetto, Altamura, Laterza, Matera, Cellamare, Gioia del colle, Bitritto, Spinazzola, Ginosa, Castellaneta Grumo appula, Giovinazzo, Santeramo in colle, Monopoli, Triggiano, e persino a Bologna.

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