Bari, sparatorie al San Paolo: torna in cella Nicola Vavalle

Lascia i domiciliari e torna in carcere Nicola Vavalle, capostipite della famiglia e genitore di quei due giovani, che volevano dare la scalata al quartiere San Paolo. Giuseppe e Francesco Vavalle sono già in carcere da una settimana per l’aggressione, brutale, a Domenico Franco, il referente degli Strisciuglio sul quartiere, l’ultimo di un certo calibro rimasto dopo arresti e pentimenti.

Alla chiusura del cerchio, i carabinieri del Nucleo investigativo erano arrivati grazie alle intercettazioni di chiacchierate e telefonate fatte dal ferito, mentre era in ospedale dopo il pestaggio del 22 agosto scorso.

Ed è proprio da quelle telefonate che emerge la volontà di Franco di farsi giustizia, di vendicarsi dei due fratelli uccidendone il padre. Sarà allora una coincidenza, più o meno fortuita, se Nicola Vavalle (assistito dall’avvocato Nicola Quaranta) nelle scorse ore ha ricevuto dal tribunale di sorveglianza un provvedimento di revoca degli arresti domiciliari per colpa di certe frequentazioni che lui avrebbe avuto nonostante gli fossero state proibite (non appartenenti al suo nucleo familiare) e di quelle telefonate che avrebbe fatto con un cellulare che proprio non poteva avere.

E allora torna in carcere Nicola Vavalle, quello a cui, tra l’altro, è indirizzata la vendetta del clan. In una intercettazione del 23 agosto, Domenico Franco lo dice chiaramente a suo cugino omonimo, che lo sostiene: «Prima mi dispiaceva – premette – Ora non mi dispiace più». E alla domanda di una terza persona presente nella stanza «Va bene, il padre non ha gli arresti domiciliari?», il cugino di Franco risponde: «Ora quello ci deve rimettere, il culo, lo azzoppi proprio per terra, a lui proprio». Il ferito lo rassicura: «Io lo so veloce dove sta».

Il pestaggio dell’uomo degli Strisciuglio, secondo gli inquirenti, rappresenta da una parte l’epilogo di frizioni già registrate da tempo, dall’altra il punto di partenza di una vera e propria scalata al controllo degli affari illeciti nella zona. Di Nicola Vavalle parla anche Dino Telegrafo, che da alcuni mesi ha deciso di collaborare con la giustizia: «È un ladro – lo ha definito – uno che esce a rubare, c’ha delle attività sul quartiere San Paolo, ci sono stati già screzi nel 2020 con la famiglia Vavalle, dove Nicola Cassano, su ordine mio, ha fatto un paio di azioni criminali».

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