Bari, senegalese pestato a parco Rossani. L’imputato si difende: «L’ho picchiato ma non per odio razziale»

Il 19enne Alessio Blasi, a processo con l’accusa di aver aggredito il 5 aprile 2022 un 24enne di origini senegalesi nel parco Rossani a Bari, ha ammesso oggi nel Tribunale di Bari di aver picchiato il suo “rivale” ma ha precisato di non aver «mai detto né “Ti sparo” né “Vattene negro”».

Per quell’episodio la vittima ha perso un occhio.

Blasi è accusato di lesioni personali pluriaggravate, fra le aggravanti contestate c’è anche quella dell’odio razziale.

Rispondendo alle domande del pm, dell’avvocato della parte civile (Michele Filannino) e del suo difensore (Uljana Gazidede), Blasi ha confermato di aver picchiato il 24enne, ma ha respinto l’accusa di razzismo.

«Stavo entrando nel parco con la mia ex ragazza e alcuni amici quando l’ho incrociato. Lui mi ha accusato di averlo guardato male – ha detto in aula -. Si era fissato su di me e non so perché». Blasi ha detto di aver spiegato al 24enne che si sbagliava, ma lui gli avrebbe chiesto di appartarsi per chiarire. «Ho avuto paura e ho reagito – ha proseguito -. Gli ho dato un pugno. Quando era a terra gli ho dato due calci e due pugni nel fianco per paura». «Non sono razzista – ha precisato -. Non sono stato cresciuto così, avrei reagito anche se fosse stato bianco come me. Ora vorrei chiedergli scusa, ma non so come fare».

Durante l’udienza una minorenne, ex fidanzata di Blasi e testimone oculare, ha sostanzialmente confermato il racconto del ragazzo. L’avvocato della parte civile ha poi chiesto di poter ascoltare alcuni messaggi audio contenuti in una chat, dai quale si evincerebbe che «alcuni testimoni sono stati indotti a mentire», ha detto il legale. La difesa di Blasi si è opposta. Si tornerà in aula il prossimo 18 maggio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version