Ancora racconti, in aula, dei rapporti professionali con il professor Fabrizio Volpe, docente di diritto civile all’Università di Bari, sotto processo per presunte molestie nei confronti di due studentesse.
Anche ieri pomeriggio, dinanzi ai giudici del tribunale, è stata la volta di alcune studentesse, tesiste del professor Volpe, assistito dagli avvocati Angelo Loizzi ed Elio Addante. Volpe, docente di diritto privato, è sotto processo per concussione e tentata violenza sessuale nei confronti di una studentessa che si è costituita parte civile e tentata concussione verso una collega, che invece ha scelto di restare fuori dalla vicenda. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2015. Nella precedente udienza erano stati sentiti come testi del pm Marco D’Agostino alcuni colleghi della stessa facoltà di Giurisprudenza.
Una volta scoppiato lo scandalo, il rettore Stefano Bronzini lo aveva sospeso dall’insegnamento, ma il Tar gli ha dato torto restituendo a Volpe la cattedra. L’Università, per il Tar, poteva decidere di sospenderlo, ma avrebbe dovuto prima valutare le possibili alternative al provvedimento: l’aspettativa retribuita oppure il trasferimento. L’ateneo avrebbe dovuto «ridurre per quanto possibile l’ambito della sospensione discrezionale, attraverso l’alternativa adozione misure meno incisive per il dipendente (assistito dalla presunzione dell’innocenza) e al contempo idonee a porre l’amministrazione al riparo dalle conseguenze negative (in termini di immagine), che si collegherebbero al permanere in servizio nell’ufficio del dipendente rinviato a giudizio». Il processo riprenderà il 16 febbraio.