Bari, muore a 59 anni un altro dei “ragazzi della Fibronit”: «Vittima dell’amianto»

«Quando sembrava che l’amianto stesse tirando un po’ il freno, ecco che ti giungono notizie che ti spengono la speranza». Nicola Brescia, promotore del Comitato cittadino Fibronit di Bari commenta così, con un post pubblicato su Facebook, la notizia della morte di un 59enne cresciuto nei pressi della “fabbrica della morte” del quartiere Japigia chiusa nel 1985.

Il cittadino barese è la 700esima vittima legata alla Fibronit, un altro dei «ragazzi della Fibronit», la cui vita è stata stroncata da un mesotelioma, una delle terribili malattie legate all’esposizione dell’amianto.

«Non è stato facile raccogliere la testimonianza di sua sorella che in lacrime mi ha descritto le ultime ore di suo fratello», riferisce Brescia: «”Dobbiamo ringraziare i signori dell’amianto“, queste le sue parole per testimoniare la sua rabbia per la perdita di un fratello giovane e ancora pieno di speranze per il futuro», continua.

«Molti mi chiederanno i nomi di queste persone – conclude il promotore del Comitato cittadino Fibronit -. Non li dirò, perché non è necessario dare un nome alla sofferenza di queste famiglie, è sufficiente sapere che i mali dell’amianto, purtroppo, ancora non segnano il passo».

Proprio dove sorgeva la Fibronit sta per nascere, a Bari, il Parco della Rinascita. I lavori, finanziati dal Pnrr, dovrebbero cominciare entro dicembre e l’opera dovrebbe essere completata entro il 2026.

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