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Bari, l’ex consigliera comunale Ferri tenta il suicidio in carcere con una forchetta

L'ex consigliera indagata per compravendita di voti ha tentato di togliersi la vita con una forchetta in carcere.

Avrebbe tentato di uccidersi in carcere, ferendosi gravemente con una forchetta, la ex consigliera comunale di Bari, Francesca Ferri, arrestata il 26 ottobre scorso assieme al suo compagno Filippo Dentamaro (entrambi in carcere) e all’imprenditore Nicola Canonico (ai domiciliari, poi rimesso in libertà) nell’ambito della maxinchiesta su elezioni e voto di scambio tra Bari e Valenzano. La coppia è accusata di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e scambio elettorale politico mafioso.


Nei giorni scorsi a Francesca Ferri e agli altri indagati (in tutto 47) era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, contestando sostanzialmente le stesse accuse che l’avevano portata in cella. Potrebbe essere stata quella la molla che ha indotto la giovane donna a tentare di togliersi la vita. Già nelle scorse settimane, infatti, i suoi legali l’avevano trovata particolarmente provata dalla detenzione. Oppure la lontananza dal suo compagno Dentamaro, vista la collocazione in case circondariali diverse, a Lecce e a Melfi, dopo aver trascorso un periodo nello stesso carcere di Foggia.

La coppia, a cui si contesta anche il reato di maltrattamenti nei confronti di un bambino bielorusso avuto in affido per alcune settimane, si sarebbe adoperata per pilotare l’esito delle amministrative di novembre 2019, procurando a candidati amici i voti della malavita, grazie all’intervento del capoclan di Valenzano, Salvatore Buscemi.

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