Droga ed estorsioni. Come binari paralleli su cui da decenni viaggiano gli affari dei clan, si confermano i principali sistemi di approvvigionamento che consentono alle organizzazioni criminali di costruire imperi economici. Uno più dell’altro, a seconda della pressione esercitata dalle forze di polizia, crescono e cercano nuove energie.
Sono i giovanissimi spacciatori, allora, a dare manodopera alla criminalità locale. «Fiumi, fiumi di droga ovunque, in tutti i quartieri – si sfoga un investigatore – come svuotare il mare con un secchiello». Assuntori anche 14enni, che si trasformano in breve tempo in baby pusher, in una sorta di effetto a catena, la cui pericolosità non è abbastanza evidente.
«La sera si deve rimanere per strada fino all’una e mezzo, perché i cristiani chiamano. Nessuno di noi deve andare a dormire», raccontava uno di loro, prima che i carabinieri lo arrestassero. E nelle sue parole c’è quel che accade nella città di Bari. Soprattutto d’estate, quando «si guadagna molto di più» perché cresce la domanda di stupefacenti e le richieste di dosi arrivano anche a notte inoltrata.
Erba olandese arrivata nelle forme di parmigiano, o autoprodotta in Puglia, come dimostra la recente operazione della Dia, che ha scoperto numerose piantagioni. Ma non solo: il mix pericolosissimo di cocaina ed eroina, più conosciuto come “speedball”, da fumare spendendo talmente poco da sembrare innocuo. Disponibile tutti i giorni della settimana, ma in quantità più che raddoppiate il sabato sera. Da Poggiofranco a San Pasquale, concentrandosi a Bari vecchia e nell’Umbertino: «In largo Adua una sera sono riuscito a cedere 120 buste», raccontava uno all’altro, perché l’estate è il momento in cui bisogna lavorare con maggiore abnegazione, «perché quei 4 mila euro al mese che guadagni normalmente diventano almeno 5 mila».
Cifre vertiginose, appannaggio dei capi, un miraggio di affermazione sociale per i giovanissimi che cominciano fumando una dose regalo.