La Commissione parlamentare antimafia acquisirà tutti gli atti dell’inchiesta “Codice interno” che, nei giorni scorsi, ha portato all’arresto di oltre 110 persone e svelato (presunti) intrecci la politica e alcuni clan mafiosi di Bari. Non solo: l’organo del Parlamento che si occupa delle associazioni criminali ascolterà Roberto Rossi, procuratore del capoluogo pugliese, e il prefetto Francesco Russo. La svolta è arrivata ieri, quando l’Ufficio di presidenza dell’Antimafia ha approvato all’unanimità la proposta di acquisire gli atti dell’inchiesta e di ascoltare Rossi e Russo.
La notizia era nell’aria, dopo la notifica dell’ordinanza cautelare a oltre 130 indagati, tra i quali spiccano l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e la moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale in carica, che secondo gli inquirenti avrebbero comprato voti per le elezioni comunali del 2019 con l’intermediazione di alcuni clan mafiosi. Senza dimenticare il caso dell’Amtab, società comunale che gestisce il servizio di trasporto pubblico e per la quale la magistratura ha recentemente disposto l’amministrazione giudiziaria. Alla luce di questi elementi, la Commissione parlamentare antimafia ha decido di aprire un procedimento su quello che ormai è definito il “caso Bari”. «Quanto emerso negli ultimi giorni merita un approfondimento – ha spiegato Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione parlamentare antimafia – Bisogna chiarire i rapporti tra mafia e politica, cosa che faremo senza tentennamenti e nel pieno rispetto del lavoro degli inquirenti. Metteremo in campo tutte le azioni volte a rimuovere ogni forma di condizionamento esterno, restituendo alle istituzioni e alla politica la dignità che è loro propria». Opinione condivisa da altri due componenti dell’Antimafia e cioè Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia che ha proposto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta “Codice interno”, e Filippo Melchiorre, senatore di Fratelli d’Italia che assicura «piena condivisione all’iniziativa della presidente Colosimo».
Nei giorni scorsi, la richiesta di intervento della Commissione antimafia e quella di scioglimento del Comune di Bari, avanzate dai parlamentari pugliesi, era stata bollata dagli esponenti del Partito democratico come un «atto di speculazione elettorale». Sul punto sono tornati, ieri, Walter Verini ed Anthony Barbagallo, rispettivamente capogruppo dem e segretario dell’Antimafia: «L’inchiesta è un contributo fondamentale al contrasto alla criminalità organizzata e alle sue penetrazioni in tutti gli ambiti della società. La Commissione se ne occuperà con serietà, la stessa serietà che è stata adoperata a Foggia e ad Anzio e Nettuno. Per questo abbiamo detto con chiarezza che a nessuno dovrà essere consentito di usare questo strumento per speculazioni elettoralistiche, in una realtà dove le istituzioni, a cominciare da Michele Emiliano e Antonio Decaro, sono da anni in prima fila, insieme all’antimafia sociale, contro malaffare e mafie».