Elementi di arredo, sacchi pieni di immondizia, pneumatici. E poi ancora lattine, imballaggi, pezzo di plastica di varie dimensioni che spuntano dalla vegetazione. Rifiuti di ogni genere, insomma, che hanno trasformato in maxi-discarica a cielo aperto le rampe che conducono in via Francesco Speranza, al confine tra i quartieri periferici di Palese e Santo Spirito. A denunciarlo, attraverso i social network, è l’architetto e urbanista Eugenio Lombardi che punta il dito contro i soliti “sporcaccioni”.
Già, perché, stando a quanto denuncia Lombardi, l’ennesima maxi-discarica in periferia sarebbe opera di incivili che, durante la notte, approfittano del buio per smaltire i propri rifiuti ingombranti: un fenomeno molto diffuso, purtroppo, non solo al confine settentrionale ma sull’intero territorio comunale di Bari. «C’è una massa di imbecilli – segnala Lombardi – che giunge spesso nelle ore notturne per svuotare l’auto dei propri rifiuti fisici e mentali». Di qui la duplice richiesta indirizzata a Pietro Petruzzelli, assessore comunale all’Ambiente, e a Vincenzo Brandi, presidente del quinto Municipio in cui rientrano sia Palese sia Santo Spirito: sollecitare una pulizia straordinaria da parte degli operatori dell’Amiu e, nello stesso tempo, installare fototrappole che consentano di dare un volto e un nome e sanzionare quelli che Lombardi definisce, senza troppi giri di parole, «schifezze umane responsabili di un massacro di civiltà».
La denuncia dell’architetto barese ha fatto rapidamente il giro del web. Tanti, infatti, sono i residenti che hanno scelto di condividerla e di segnalare, a loro volta, casi più o meno gravi di inquinamento. Non si contano, per esempio, le strade di campagna dove gli incivili non esitano a sversare illegalmente ogni sorta di immondizia. «Quasi tutti i viottoli sono in queste condizioni – spiega un residente nella periferia settentrionale di Bari – Il problema è che alla presenza di rifiuti ci si abitua e non si fa più caso. Inoltre la spazzatura richiama altra spazzatura. Purtroppo, però, non si possono installare fotocamere ovunque: una soluzione potrebbe essere quella di facilitare il conferimento installando nei punti critici appositi contenitori». Altri residenti, invece, invocano l’immediata installazione di fototrappole e il pattugliamento delle zone “a rischio”: una strategia che, nelle scorse settimane, ha consentito di individuare decine di “sporcaccioni” che insozzavano strada San Giorgio martire.