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Bari, in casa oltre 2mila monete antiche e reperti archeologici: denunciati due anziani

Oltre 2mila monete antiche e reperti archeologici sono stati trovati in possesso di due anziani di Bari che sono stati denunciati dai carabinieri per ricettazione di beni culturali. I militari hanno ritrovato i reperti durante un controllo in un immobile di proprietà di un 67enne a Loseto, in passato sede di un'officina meccanica e in…

Oltre 2mila monete antiche e reperti archeologici sono stati trovati in possesso di due anziani di Bari che sono stati denunciati dai carabinieri per ricettazione di beni culturali.

I militari hanno ritrovato i reperti durante un controllo in un immobile di proprietà di un 67enne a Loseto, in passato sede di un’officina meccanica e in cui l’anziano avrebbe continuato a svolgere l’attività: nel locale, infatti, i carabinieri hanno trovato attrezzature meccaniche e utensili da lavoro, rifiuti speciali derivanti dall’attività abusiva esercitata (fusti di oli esausti, batterie dismesse, pneumatici fuori uso, pezzi di ricambio di autovetture).

Il 67enne è stato così denunciato per esercizio abusivo dell’attività e per gestione illecita di rifiuti e nei suoi confronti è stata elevata una multa da oltre 5mila euro. Il materiale trovato nell’officina abusiva è stato sequestrato.

Durante il controllo l’attenzione dei carabinieri si è concentrata, poi, su una moneta poggiata su una scrivania che, successivamente, è risultata un reperto archeologico. Il controllo è stato così esteso all’intero immobile dove, al termine della perquisizione, sono state sequestrate altre 90 monete archeologiche e 6 reperti in ceramica, risalenti al IV-III secolo a.C.

I militari, nell’ambito di controlli eseguiti con i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Bari, hanno identificato in un 82enne il presunto fornitore dei reperti e hanno deciso di perquisire anche la casa dell’anziano: l’uomo ha consegnato ai militari un raccoglitore contenente 2.195 monete della stessa provenienza di quelle trovate nell’officina. Sono state poi trovate, in una vetrinetta della sala da pranzo, altri 30 oggetti, tra anfore, coppette, unguentari risalenti al IV-III secolo a.C.

I reperti archeologici sono stati sequestrati e sono custoditi temporaneamente dal nucleo tutela patrimonio culturale di Bari, in attesa di accertamento dell’autenticità da parte di personale della Soprintendenza archeologia, delle Belle arti e del Paesaggio della Città metropolitana di Bari.

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