Il figlio 24enne di un boss di uno storico clan barese è stato sorpreso, nella sua cella del carcere minorile di Bari, mentre stava telefonando con un microcellulare che è stato poi sequestrato dagli agenti della polizia penitenziaria.
A darne notizia è la confederazione autonoma italiana della polizia penitenziaria riferendo quanto accaduto ieri sera.
Il 24enne, riferisce Mimmo Mastrulli del Cosp – sindacato che fa parte della confederazione -, era «nel vano bagno della sua cella mentre provava a parlare con l’esterno attraverso il cellulare che nascondeva con una mano».
Il giovane, aggiunge, «è in carcere per diversi reati contro la persona e il patrimonio e aveva un microcellulare completo di scheda che sono stati recuperati grazie alla bravura degli agenti».
Il sindacato chiede una «maggiore attenzione» per l’istituto di pena minorile dove «continuano a registrarsi proteste anche se in forma minore rispetto ai giorni scorsi», conclude Mastrulli.