Il Comune di Bari e la Regione Puglia si sono costituiti parte civile nel processo che vede imputati i presunti estorsori dei pescatori di Santo Spirito, quartiere a nord del capoluogo.
Le vittime sarebbero state costrette a pagare il “pizzo”, da 10 a 100 euro al mese, al pluripregiudicato 53enne Domenico Siddella, che si sarebbe avvalso, secondo la Dda che ha coordinato le indagini dei carabinieri, dell’aiuto della moglie Caterina Santoro (che avrebbe tenuto la contabilità delle estorsioni), del 60enne Raffaele Altieri e del 46enne Antonio Navoni. I quattro furono arrestati lo scorso aprile.
«Continueremo a essere in prima linea, accanto ai cittadini che denunciano, accanto ai cittadini che vogliono vivere onestamente del proprio lavoro e che le organizzazioni comunali di questa città cercano di “ammazzare” economicamente», ha detto in una nota il sindaco di Bari, Vito Leccese.
«Continueremo a costituirci parte civile ogni volta che Bari e i baresi saranno accostati alle logiche e alle attività mafiose perché non intendiamo arrenderci. Come non si sono arresi quei pescatori che hanno scelto con coraggio da che parte stare», ha aggiunto.