Bari, dopo consulenza sui conti il Riesame dispone parziale dissequestro dei beni dell’avvocato Chiariello

Il Tribunale del Riesame ha in parte dissequestrato i beni dell’avvocato penalista Giancarlo Chiariello. Il sequestro era stato disposto dal gip il 23 febbraio 2022 ed eseguito dalla Guardia di finanza.

I giudici hanno in parte accolto la richiesta degli avvocati difensori, confermando invece il congelamento dei beni per 2 milioni 987 mila euro.

Lunedì scorso, i legali di Chiariello hanno presentato una consulenza dalla quale sarebbero emersi errori nel conteggio dei beni, per la Procura di provenienza illecita, messi sotto confisca a seguito della condanna di Chiariello a 9 anni e 8 mesi per corruzione in atti giudiziari assieme all’ex gip Giuseppe De Benedictis.

L’avvocato Filiberto Palumbo ha fatto delle eccezioni di rito che i giudici hanno ritenuto di esaminare, chiedendo al pm Giuseppe Dentamaro di compiere nuovi accertamenti. Su richiesta della Procura e disposizione della gip Valeria Isabella Valenzi, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-tributaria del comando provinciale di Bari avevano messo i sigilli ad oltre 10,8 milioni di euro, nell’ambito di una inchiesta per evasione fiscale, aperta a seguito delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Milella, secondo il quale Chiariello avrebbe chiesto fino a 100 mila euro per assistere una persona accusata di omicidio.

Ma non solo. Secondo un altro pentito della “Società” foggiana, Danilo Della Malva, sarebbero stati necessari 30 mila euro per ottenere da De Benedictis, per il tramite di Chiariello, gli arresti domiciliari. Una sproporzione evidente, per l’accusa, con i redditi tra i 26 mila e i 60 mila euro annui, dichiarati dal legale tra il 2016 e il 2019. Un punto sul quale ieri ha dibattuto l’avvocato Palumbo, sostenendone l’inesattezza, proprio sulla base di una consulenza tecnica.

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