Subito dopo il funerale, anche nel quartier generale del clan Parisi
Dopo il funerale, il corteo con la salma di Christian Di Gioia, il 27enne barese morto a Japigia nella notte tra il 21 e il 22 giugno dopo essere caduto dalla sua moto, non si è diretto al cimitero, ma ha seguito diversi percorsi “simbolici” e dalla natura inequivocabilmente mafiosa.
Si è diretto prima nel quadrilatero di “Caldarola 45”, dove ha il suo quartier generale il clan Parisi, al rione Japigia, per poi spostarsi sotto il carcere di Bari: un centinaio di scooter ha “scortato” il carro funebre, imboccando contro mano via Papa Giovanni XXIII, bloccando letteralmente la circolazione stradale, e “danzando” intorno, tra applausi e clacson, sotto le finestre della casa circondariale nella quale sono reclusi numerosi affiliati al clan Parisi.
«Magistratura e forze dell’ordine sono al lavoro e bisogna avere fiducia. È importante che arrivi da tutta la città – ha commentato il sindaco Antonio Decaro – una condanna unanime e forte nei confronti di atti come quelli di stamane che esibiscono arroganza e disprezzo per le regole».