Bari choc, il ds Polito aggredito al di rientro da Cittadella. La società: «Gesto da vigliacchi»

Al momento negativo del Bari si aggiunge la tensione sfociata in un episodio di violenza.

Il ds biancorosso, Ciro Polito, è stato aggredito ieri in un autogrill (nei pressi di Occhiobello) di ritorno da Cittadella. È accaduto intorno alle 21.

Secondo una ricostruzione di “Passione Bari” di Radio Selene, il direttore sportivo del Bari, che viaggiava in auto in compagnia della moglie, è stato avvicinato da un gruppo di quattro tifosi pugliesi, che gli avrebbero chiesto spiegazioni sul momento di crisi della squadra. Ne è nata una discussione molto animata, poi purtroppo sfociata in un’aggressione fisica da parte di almeno due dei quattro sostenitori, nella quale ha avuto la peggio proprio Polito. Gli aggressori non apparterrebbero alla tifoseria organizzata.

Il ds del Bari ha già presentato denuncia. Sul caso sono in corso indagini per identificare gli aggressori. La Polizia avrebbe già acquisito i filmati delle telecamere di video sorveglianza dell’area di servizio.

Un episodio extra-campo che fa presagire un clima tutt’altro che sereno in vista Bari-Brescia di venerdì sera.

La condanna della Ssc Bari: «Vigliacchi»

In una nota, la società biancorossa «esprime vicinanza e solidarietà al ds Ciro Polito vittima nella serata di ieri di una vera e propria aggressione avvenuta, ad opera di ignoti, nel post gara di Cittadella-Bari».

Il club biancorosso ricostruisce quanto accaduto: «Mentre si trovava in sosta in un autogrill sulla via di ritorno dalla città veneta, è stato raggiunto e aggredito verbalmente e fisicamente da un gruppo di ignoti che subito dopo si sono dileguati. Le autorità competenti intervenute hanno da subito avviato le procedure per l’individuazione dei soggetti responsabili».

Il Bari «condanna con forza quanto accaduto ad opera di “vigliacchi” che nulla hanno a che vedere con il tifo barese e con lo sport. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, quando la ragione lascia spazio alla violenza abbiamo già perso tutti».

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