Dai negozi alle banche, la banda della spaccata fa il salto il qualità. E non si limita più a tentare l’assalto ai locali del centro murattiano, durante la notte, ma ci prova con le vetrate degli istituti di credito. È il caso della filiale di corso Cavour della Banca popolare pugliese, alcune notti fa presa d’assalto.
Verso le 4 del mattino, uno o più ladri hanno tentato di sfondare la porta scorrevole che conduce all’interno, senza però riuscirci e provocando in compenso l’avvio dell’allarme. In breve tempo, il segnale di pericolo è arrivato sui telefoni dei funzionari reperibili e alla centrale dei carabinieri.
In breve tempo, le forze dell’ordine sono arrivate sul posto ma non hanno trovato nessuno. In compenso hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della banca, dalle quali non sarà difficile estrapolare elementi utili all’identificazione dei responsabili.
Solo qualche settimana prima, lo stesso istituto era stato già preso di mira. In quel caso, però, non era stato un tentativo di furto ma di ben altro. Un uomo, che non aveva fatto nulla per nascondersi dalla videosorveglianza, aveva prima distrutto il display dei quattro bancomat interni e di quello esterno, poi aveva danneggiato alcune telecamere, per poi sedersi e attendere l’arrivo delle forze dell’ordine. Si ipotizza che l’uomo non avesse intenzione di portare via niente, ma che si sia trattato di un gesto vandalico dettato da motivazioni personali.
Intanto proseguono le indagini per identificare i responsabili degli altri colpi messi a segno nel quadrilatero murattiano durante l’estate. Gli ultimi, ad agosto, hanno riguardato un bar di via Putignani, un’enoteca e un pub di via Roberto da Bari, un negozio di cosmetici in corso Cavour, un negozio di antiquariato in via Melo.
Ad entrare in azione, come raccontano le immagini delle telecamere, è sempre una persona da sola, che il più delle volte arriva con un bicicletta. Secondo gli investigatori, le bande sarebbero composte da extracomunitari a composizione variabile, che si unirebbero con una o con l’altra, in base al colpo da fare.
Un’emergenza che i negozianti hanno sottoposto all’amministrazione comunale e alla Prefettura, diventando oggetto di un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Unica assente, al momento, la magistratura, chiamata a dare una risposta al lavoro degli investigatori e alla richiesta di sicurezza sempre più crescente dei cittadini.