L’offerta di droga nel capoluogo si arricchisce di una nuova piazza dello spaccio: il sottopassaggio tra via Capruzzi e via Dieta, a Madonnella, dove, da giorni, i residenti fanno i conti con le “armi del mestiere” abbandonate, dopo l’uso, alla luce del sole. Proprio in questo punto della città, per l’ennesima volta, un residente si è imbattuto in una bottiglia di plastica forata al centro e percorsa da una cannuccia. Si tratta di uno strumento, purtroppo piuttosto comune, per assumere alcune delle droghe più pericolose: cocaina, eroina e crack. Quest’ultima, in particolare, è un potentissimo stupefacente che viene fumato o attraverso una pipetta o, come in questo caso, mediante una bottiglia vuota. Si ottiene facendo sciogliere la cocaina con ammoniaca e bicarbonato e il prodotto che ne risulta, solidificatosi, è pronto per essere inalato. In pochi secondi arriva ai polmoni, provocando un forte e intenso senso di euforia, ma di breve durata.
Così, il sottopassaggio, che di giorno è percorso da centinaia di persone, si trasforma, di notte, in un vero e proprio tunnel dell’orrore. Da ogni angolo della città, spacciatori e consumatori trovano, tra gli anfratti nascosti del sottopassaggio, il luogo ideale per scambiarsi la droga. «Lo spaccio, il consumo e il degrado dilagano senza che nessuno riesca a trovare una soluzione al problema», commenta indignato un residente nel quartiere. È evidente che c’è un legame tra ciò che accade nel sottopasso e le segnalazioni che provengono da piazza Balenzano, altro punto di aggregazione per chi spaccia e chi consuma. Anche nell’area verde alle spalle della chiesa di Sant’Antonio, a pochi metri dal sottopasso, i residenti denunciano l’abbandono di bottiglie, siringhe e resti vari. «Si preferisce lamentarsi, chiudere gli occhi far finta di non vedere la realtà invece di affrontare il problema seriamente e di cercare di salvare questi giovani che facilmente cadono preda di spacciatori senza scrupoli», conclude, amareggiato, l’autore della segnalazione.