Bari, 21enne ferito al polpaccio dopo una lite: in città armi usate come sentenze per vendicarsi

Violenza, come metodo di risoluzione di conflitti, piccoli o grandi, di presunti diritti negati. È accaduto il 18 dicembre scorso, al quartiere Poggiofranco di Bari, quando il 59enne carpentiere Salvatore Vassalli, arrivato da Canosa, ha ucciso a colpi di pistola il fisioterapista barese Mauro Di Giacomo (è la tesi della Procura che una settimana fa ne ha ottenuto l’arresto), ritenendolo “colpevole” di lesioni fisiche nei confronti di sua figlia. È accaduto, ancora, venerdì sera in via Sicilia, al quartiere San Paolo, quando un uomo avrebbe sparato contro il 21enne Giovanni Zonno, incensurato, con il quale alcuni minuti prima aveva litigato per una mancata precedenza stradale.

Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Bari, coordinata dal dirigente Filippo Portoghese, avviate subito dopo il ferimento, partono dalla ricostruzione fornita da alcuni testimoni, mentre il giovane ferito a un polpaccio da una pistola calibro 6.35, sul momento non avrebbe fornito alcun elemento utile. Soccorso da alcuni familiari, che lo hanno accompagnato al vicino ospedale San Paolo, è stato medicato e ricoverato con una prognosi di 30 giorni per quel proiettile ritenuto nella gamba.

Il 21enne, al momento del fatto, si trovava nei pressi della pizzeria per cui lavora come garzone, ed è lì che sarebbe stato raggiunto dalla stessa persona con cui poco prima aveva avuto un diverbio, risolto con il piombo. Le immagini delle telecamere potrebbero aver ripreso elementi utili al riconoscimento dell’aggressore, che è poi fuggito. Al momento l’inchiesta, coordinata dalla pm di turno venerdì, Angela Morea, si concentra su alcuni uomini sospetti, che sono ora sottoposti ad indagini, incrociando alibi, immagini e circostanze.

Quel che emerge, in ogni caso, è la facilità con cui sempre più frequentemente si ricorre alla violenza per sanare “irregolarità”, dirimere conflitti e ottenere ragioni, solo presunte. Ma anche, di conseguenza, la facilità nel reperire armi, che come in questo caso non provengono dai depositi della criminalità organizzata (il calibro è poco utilizzato dai malavitosi), ma sono nella disponibilità di chi voglia servirsene per “fare da sè”, in una sorta di Far west collettivo.

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