«Barbara come Paola Labriola, 10 anni dopo»: a Bari una fiaccolata per le psichiatre uccise dai pazienti

«Pisa come Bari. Barbara come Paola, 10 anni dopo. La tragica morte della dottoressa Barbara Capovani», aggredita fuori dall’ospedale da un ex paziente, «richiama quella di Paola Labriola, la psichiatra barese uccisa con 57 coltellate da un paziente presso il Centro di salute mentale di via Tenente Casale» nel capoluogo pugliese. «Quello che è accaduto a Pisa ha così tanti drammatici punti in comune con quanto accadde nel 2013 a Bari da riaprire una ferita mai rimarginata nella comunità medica e in tutta la cittadinanza pugliese».

È quanto afferma l’Ordine dei medici di Bari che annuncia per mercoledì 3 maggio una fiaccolata «in concomitanza con le tante manifestazioni che verranno organizzate in altre città per onorare e ricordare la collega Barbara Capovani».

L’evento barese commemorerà le due psichiatre uccise e tutte le vittime di violenza. Anche perché «la Puglia – ricorda l’Omceo di Bari – continua ad avere un triste primato in termini di aggressioni agli operatori sanitari: nel 2022 è stata la regione italiana con più casi di violenza contro medici e operatori sanitari, secondo i dati degli eventi sentinella che il ministero della Salute raccoglie attraverso il Simes, Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità. Secondo i dati Inail, nel triennio 2019-2021 a livello nazionale gli episodi di aggressione sono stati 4.821, per una media di circa 1.600 l’anno. E in 7 casi su 10 la vittima è una donna», evidenziano i medici pugliesi.

L’appuntamento per la fiaccolata di Bari è alle 19 in piazza San Ferdinando, informa una nota. Da lì il corteo si dirigerà verso piazza della Libertà, dove verrà osservato un minuto di silenzio di fronte al Comune e alla prefettura, «luoghi simbolo perché responsabili rispettivamente della tutela della salute dei cittadini e della loro sicurezza». La fiaccolata si concluderà in cattedrale, dove è previsto un momento di preghiera. All’evento, a partecipazione libera, hanno aderito associazioni di cittadini e pazienti, sindacati dei medici, la Scuola di Medicina dell’università di Bari, strutture sanitarie pubbliche e private.

«Avremmo voluto ricordare diversamente l’anniversario dei 10 anni dalla morte di Paola Labriola – afferma Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Bari e della Federazione nazionale Ordini (Fnomceo) -. Invece ci troviamo di fronte a una tragedia-fotocopia e ancora una volta siamo costretti a pretendere quanto dovrebbe essere scontato: la sicurezza sul posto di lavoro per i medici e gli altri operatori sanitari. Siamo costretti a ribadire che non possono essere i medici a pagare le conseguenze di un sistema inefficiente, che non è più capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini».

Barbara come Paola. Bari e Pisa «sono accomunate da queste morti assurde – rimarca Franco Lavalle, vice presidente Omceo Bari -. La fiaccolata è in loro memoria, ma vuole ricordare anche tutte le altre vittime di violenza, perché si riaccendano i riflettori su un fenomeno insostenibile. Ci fermeremo di fronte a Comune e prefettura perché vogliamo sottolineare la necessità di tornare ad una Sanità che metta le persone al centro dell’interesse del decisore politico, ma anche l’urgenza di ripristinare condizioni di sicurezza che sono imprescindibili per poter continuare a fare il nostro lavoro di medici».

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