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Autovelox, incassi record a Melpignano: cinque milioni in un anno

È il Comune di Melpignano ad avere il primato degli introiti per sanzioni al codice della strada grazie all’autovelox installato su una delle arterie principali del Salento, la strada statale 16, Lecce-Maglie. Il piccolo centro che conta poco più di 2mila abitanti, in un anno ha incassato quasi 5 milioni di euro, complici gli automobilisti…

È il Comune di Melpignano ad avere il primato degli introiti per sanzioni al codice della strada grazie all’autovelox installato su una delle arterie principali del Salento, la strada statale 16, Lecce-Maglie. Il piccolo centro che conta poco più di 2mila abitanti, in un anno ha incassato quasi 5 milioni di euro, complici gli automobilisti indisciplinati che sforano il limite di velocità, poiché non risulterebbero sanzioni per violazioni diverse del codice della strada all’interno del territorio comunale. In cosa sono stati utilizzati i soldi incassati? Quasi un milione sarebbe stato investito per “manutenzione territorio e viabilità”, quasi 700mila euro per “rimborso spese di spedizione”, poco meno di un milione per “compenso ditta appalto”, poco più di 80 mila per “spese personale”, poco meno di duemila euro per “assicurazioni e telefonia”.

Quello di Melpignano è certamente il dato più rilevante nella pubblicazione del Ministero. Al secondo posto c’è Lecce con quasi 8 milioni e mezzo di euro di verbali elevati, ma il Comune è riuscito a riscuotere appena 3 milioni e 800mila euro, di cui poco più di uno destinato ad interventi di sicurezza stradale e manutenzione. A seguire troviamo Gallipoli con un incasso pari a un milione e mezzo di euro, Nardò con oltre un milione, Melendugno 646mila euro, Tricase 300mila, Sannicola 235mila, Porto Cesareo 225mila e Cavallino oltre 223mila.

Qui è doverosa una puntualizzazione. Il Comune di Cavallino ha installato il 5 marzo 2022 un autovelox diventato oggetto di discussione e quindi il dato assumerà certamente una dimensione diversa al prossimo conteggio. Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons che ha definito gli autovelox e altre recenti apparecchiature più che un deterrente a cattivi comportamenti in strada un «bancomat ai danni dei cittadini», con l’auspicio che quegli introiti saranno utilizzati per coprire le inefficienze amministrative dei Comuni e si recuperi un sereno rapporto con il cittadino in cui le sanzioni siano realmente finalizzate ad offrire servizi di viabilità adeguati e a garantire la sicurezza degli automobilisti.

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