Quattro bitontini, tre dei quali con precedenti di polizia, sono stati fermati dalla polizia per furto e riciclaggio di autovetture. Per tre di loro sono scattati gli arresti domiciliari, il quarto è stato sottoposto all’obbligo di dimora.
I quattro, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile, guidati dal dirigente Filippo Portoghese e coordinati dalla Procura di Bari, sarebbero responsabili di ben 12 episodi, tutti consumati tra aprile e maggio 2023.
L’indagine è stata avviata allo scopo di arginare l’escalation di furti di autovetture, verificatisi nell’hinterland barese durante la primavera del 2023; fenomeno criminale amplificato, peraltro, dalla diffusione virale di un video sui social media, che documentava il furto di un’auto, in pieno giorno, sul lungomare di Santo Spirito.
Le azioni investigative fatte di appostamento, pedinamento elettronico e video-sorveglianza, hanno consentito di individuare un solido gruppo criminale, con un’unica cabina di regia, specializzato nel furto e riciclaggio di autovetture, anche di nuovissima generazione, che poteva contare anche su basi logistiche, all’interno delle quali nascondeva le auto, anche di grossa cilindrata, utilizzate per compiere i furti. E poi, inibitori di frequenze, i cosiddetti “jammer”, ed arnesi atti allo scasso.
In un primo momento, le indagini si sono concentrate nelle campagne di Bitonto, dove le auto venivano rubate, per poi essere “cannibalizzate”, in pochissimi minuti. Fondamentale è stata l’individuazione e il sequestro, in uno stabile comprensivo di abitazione con annesso capannone industriale recintato, di un’Audi RS3 di colore nero, avente le stesse caratteristiche di un’auto più volte sfuggita ai controlli delle forze dell’ordine, anche attraverso pericolosi inseguimenti. Auto risultata poi provento di furto, con numero di telaio contraffatto.