Un bracciante agricolo è morto e un altro è rimasto ferito in un incidente che si è verificato stamattina nei pressi di Borgo Mezzanone, accampamento che accoglie numerosi migranti in provincia di Foggia.
I due viaggiavano in sella a uno scooter che, stando a quanto si apprende, sarebbe stato travolto da un’auto che non si sarebbe fermata a prestare i soccorsi.
L’incidente è avvenuto all’alba. I due migranti, entambi originari del Mali, sono stati soccorsi e trasportati al policlinico “Riuniti” di Foggia dove uno dei due, il 28enne Tounkara Karamoko, è morto poco dopo l’arrivo.
L’auto che ha travolto lo scooter è stata trovata ribaltata e abbandonata poco distante dal luogo dell’incidente.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, arrivati anche con l’elisoccorso, sono intervenute le forze dell’ordine. Indagini in corso.
Il sindacato: «Necessario superare i ghetti»
La Cgil e la Flai Cgil di Foggia esprimono profondo cordoglio per la morte del bracciante 28enne, iscritto al sindacato.
«Condanniamo il vile e criminale gesto di chi ha abbandonato l’auto senza prestare primo soccorso e senza sollecitare il veloce intervento di operatori sanitari», affermano Gianni Palma, segretario generale della Camera del Lavoro di Foggia, e Giovanni Tarantella, segretario generale della Flai Cgil provinciale. «La speranza – aggiungono – è che si possa risalire ai proprietari del mezzo e a chi era alla guida dello stesso».
I sindacalisti, però, chiedono anche di indagare «la posizione dei due lavoratori, se in possesso di un contratto di lavoro: a quell’ora presumibilmente si stavano spostando per raggiungere qualche fondo agricolo, palesandosi nel caso l’ipotesi di un vero e proprio incidente di lavoro in itinere. Non possiamo, anche in caso di un incidente stradale, non inserire quanto accaduto dentro una visione sistemica che attiene alle condizioni di vita degli operai stranieri costretti a vivere nel villaggio informale della pista, a percorrere strade dissestate e per nulla illuminate», affermano.
Palma e Tarantella denunciano «l’immobilismo del Governo e del commissario designato per l’emergenza ghetti circa la progettazione necessaria al loro superamento tramite l’utilizzo delle risorse previste nel Pnrr, con oltre 50 dei 200 milioni complessivi stanziati destinati proprio a un intervento che vada nella direzione di garantire ai lavoratori stranieri condizioni di accoglienza e inclusione degne di tal nome».
Con la speranza che l’altro ragazzo, rimasto ferito nell’incidente, «possa superare la fase critica in cui versa», i sindacalisti si appellano «al Prefetto di Foggia per sollecitare risposte concrete non più rinviabili, altrimenti chiameremo alla mobilitazione i lavoratori e le lavoratrici che aspettando risposte dallo Stato italiano».