«L’azienda si assuma le proprie responsabilità e funga da soggetto sociale provando a dare risposte ai propri dipendenti e prendendo impegni concreti nei confronti di coloro che ogni giorno garantiscono la produzione all’intento dello stabilimento». Lo sottolineano Fim, Fiom e Uilm dopo l’incontro di ieri nella Prefettura di Taranto sul tema della sicurezza nei parcheggi dello stabilimento Acciaierie d’Italia dopo l’incendio di probabile natura dolosa che ha interessato le auto di tre dipendenti nella zona della portineria D.
L’azienda, che nei giorni scorsi aveva evidenziato come la competenza delle aree fosse del Consorzio Asi (Area di sviluppo industriale), non ha partecipato all’incontro convocato dal prefetto Demetrio Martino, «nonostante le tante problematiche – rammentano le sigle metalmeccaniche – che riguardano i parcheggi dell’ex Ilva utilizzati dai lavoratori diretti e dell’appalto. Purtroppo, ancora una volta, registriamo un atteggiamento inaccettabile da parte dei vertici di Acciaierie d’Italia».
Fim, Fiom e Uilm ricordano che «nei parcheggi persistono problemi di sicurezza, come dimostrato da ripetuti atti vandalici, di manutenzione e di gestione aggravati dall’assenza di illuminazione e di video sorveglianza. Il prefetto si farà carico delle istanze denunciate dalle organizzazioni sindacali provando a trovare una soluzione tecnica al fine di raggiungere un giusto equilibrio rispetto alle problematiche esposte».
Secondo le organizzazioni sindacali «è del tutto evidente che l’assenza del management di Acciaierie d’Italia ha impedito di entrare nel merito delle questioni tecniche necessarie a traguardare gli obiettivi. Evitiamo – concludono – che si arrivi a scontri istituzionali, l’azienda si attivi invece per rendere un parcheggio dignitoso ai propri dipendenti».