Beni per un valore complessivo di un milione di euro, tra cui due terreni e due lussuose ville ad Andria e tre terreni a Trinitapoli, sono stati confiscati al 46enne Carmine Fratepietro, pluripregiudicato, condannato in via definitiva per una serie di assalti a portavalori e caveau di istituti di credito compiuti tra il 2015 e il 2016.
I beni confiscati a Fratepietro erano formalmente intestati alla sua compagna.
La confisca è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Bari a seguito di un decreto emesso dalla Corte d’appello di Bari su richiesta della Procura generale della Repubblica del capoluogo pugliese.
Fratepietro faceva parte del commando paramilitare composto da circa dieci persone che, il 29 febbraio del 2016, assaltò un furgone portavalori sulla strada statale 16 nei pressi di Trinitapoli e che trasportava circa tre milioni di euro destinati a uffici postali ed istituti di credito. Il colpo durò appena cinque minuti e i malviventi si garantirono la fuga occupando le vie di accesso al luogo della rapina con auto e mezzi pesanti rubati e incendiati oltre che seminando sulla strada decine di chiodi artigianali a quattro punte.
Il 4 dicembre successivo Fratepietro avrebbe partecipato, insieme ad altre 15 persone e con il “benestare” delle ‘ndrine calabresi, all’assalto al caveau di un istituto di vigilanza di Caraffa, in provincia di Catanzaro, con l’utilizzo di una ruspa dotata di martello pneumatico, rubando 8,5 milioni di euro.
E ancora è stato condannato per un altro assalto a un furgone portavalori, avvenuto il 19 ottobre del 2015 a Bari, nei pressi della strada statale 16 dove, insieme a 15 persone con il volto coperto e armate di kalashnikov, rubò migliaia di euro da un furgone diretto alla Banca d’Italia per depositare il denaro prelevato da diversi istituti di credito.