Asl Lecce e Sanitaservice: si chiude l’era Rollo. Licenziati 6 neoassunti, inclusa la nuora dell’ex dg

È bufera nella sanità pubblica salentina. Con due atti, firmati negli ultimi giorni dai dirigenti, si chiude la porta all’era Rollo, l’ex dg della Asl di Lecce, coinvolto nell’inchiesta “Re Artù” con l’ex senatore e assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri.

Il primo di questi è stato adottato dal nuovo direttore generale della Asl del capoluogo, l’avvocato Stefano Rossi, che su imput della Regione Puglia ha disposto il riordino e la riorganizzazione di tutti i 23 Dipartimenti della sanità pubblica salentina (21 sanitari e 2 amministrativi), decapitandoli. Ha infatti disposto la revoca immediata di tutti i 23 direttori, risalenti alla gestione Rollo, e nominandone altri, per “Motivi di riordino”.

Il secondo provvedimento è stato adottato dalla nuova direzione della Sanitaservice Lecce: il dg Francesco Massaro, fresco di nomina, con nota scritta, ha notificato il licenziamento di 5 dei 6 neo assunti, tra i quali anche la nuora dello stesso Rodolfo Rollo. I 5 sarebbero stati assunti con procedura di scorrimento delle graduatorie, mentre invece servivano atti specifici. L’ex dg è tuttora indagato per corruzione nell’inchiesta che a luglio scorso provocò un terremoto nella politica e nella sanità locale. L’episodio contestato al medico è quello relativo all’assunzione a tempo pieno e determinato di un suo familiare con incarico di dirigente professionale ingegnere nell’ospedale “Panico” di Tricase. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, quel posto sarebbe stato creato ad hoc in cambio del suo appoggio al progetto di suor Margherita Bramato, 72enne di Tricase, finalizzato a indurre l’azienda sanitaria ad acquistare prestazioni dialitiche erogate dall’ente “Panico”, di cui è rappresentante legale, presso la propria struttura “Santa Marcellina” a Castrignano del Capo.

Dall’inchiesta emergeva anche che a fare da intermediario tra i due, prodigandosi per sveltire la pratica, sarebbe stato l’ex senatore e assessore regionale al Welfare Totò Ruggeri, e che la suora, una volta ottenuta la delibera commissariale di Rollo, il 5 agosto 2019, avrebbe disposto l’assunzione del parente.

In Sanitaservice Lecce, del resto, sono finiti numerosi parenti di persone coinvolte nell’indagine «Re Artù», poi passate in Asl senza che questo attirasse particolarmente l’attenzione. A settembre scorso, i finanzieri salentini avevano acquisito l’elenco delle assunzioni, poi incrociati con gli elementi raccolti in questi mesi di indagini sui rapporti tra l’ex assessore e il coindagato Rodolfo Rollo. Negli elenchi anche la schiera di pulitori, la cui assunzione non era stata autorizzata dalla Regione Puglia. Nell’inchiesta su Sanitaservice Lecce, coordinata dal pm Massimiliano Carducci, già sottoposta a proroga delle indagini, ci sono almeno quattro persone indagate.

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