All’epoca dei fatti, ricostruiti dalla Procura di Bari, era direttora del Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio della Regione Puglia. Correva l’anno 2019 e mai avrebbe immaginato che quella sua informativa, portata all’attenzione dei carabinieri del Noe di Bari, avrebbe scatenato uno tsunami politico-giudiziario.
Barbara Valenzano, una laurea in ingegneria civile con indirizzo idraulico, da poco meno di un anno è alla guida della protezione civile regionale, chiamata dopo un’altra inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto del precedente responsabile. L’ingegnera Valenzano ha ricoperto incarichi di consulenza per molte procure pugliesi ed è anche tra i sei membri del Comitato di indirizzo e coordinamento per gli interventi del Pnrr, «un ruolo di monitoraggio statistico», precisa Valenzano, ingegnera con un “debole” per le riconversioni green degli stabilimenti industriali e, in passato, custode giudiziario dell’area a caldo dell’ex Ilva, diventando un teste fondamentale nel processo “Ambiente Svenduto”, nonostante abbia dovuto “passare” la poltrona del Dipartimento ambiente a Paolo Garofoli, fratello del tarantino Roberto, già sottosegretario nel governo Draghi.
Ingegnera immaginava delle conseguenze della sua segnalazione?
«Vivo una doppia meraviglia. La prima di vedere il mio nome sui giornali per una inchiesta giudiziaria. L’altra relativa alla ricostruzione di una inchiesta che prende spunto da una mia doverosa segnalazione, ma non immaginavo la portata della mia azione da un punto di vista anche mediatico».
Cosa non la convinceva in quella polizza?
«Premesso che faccio sempre controlli a campione sulle pratiche gestite dal mio ufficio, ma sul caso specifico la memoria non mi aiuta sulle motivazioni della mia decisione. Però non capisco tanta meraviglia: ho solo fatto il mio dovere, segnalando una anomalia amministrativa».
Ma perché la pubblica amministrazione può essere così permeabile al malaffare?
«Non compete a me fare analisi del genere. Io applico procedure amministrative nel rispetto della legge; posso solo dire che fare il proprio dovere ripaga sempre».
Adesso aumenterà i controlli sulle pratiche di sua competenza?
«Non si tratta di essere più attenti ma di continuare a essere coerenti e professionali nel proprio compito: le leggi ci sono per essere applicate, non aggirate».