Si è detto «estraneo alle attività illecite» della sua famiglia Tommaso “Tommy” Parisi, cantante neomelodico e figlio del boss del quartiere Japigia di Bari, “Savinuccio”, in carcere da ieri nell’ambito dell’indagine “Codice nostro” che ha portato all’arresto di 130 persone legate al clan.
Tommy Parisi ha reso dichiarazioni spontanee nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto davanti al gip Alfredo Ferraro e ha ribadito che la sua unica attività è la musica.
Parisi ha ammesso di aver sbagliato solamente nell’ambito di un’altra inchiesta, sulle scommesse online, per la quale nel 2019 patteggiò una pena di 22 mesi di reclusione.
Per quest’ultima inchiesta è invece accusato di associazione mafiosa e dell’intestazione fittizia della società di caffè con cui riforniva alcuni bar della città.
Nel 2022 è stato condannato in primo grado a otto anni per associazione mafiosa, relativamente a decine di estorsioni fatte nei cantieri edili.