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Appalti a Polignano: chiesto il processo. Salta un’accusa per Vitto. Risponde ora di corruzione, falso e turbata libertà degli incanti

Cade l’accusa di tentata concussione per l’ex sindaco di Polignano, Domenico Vitto, che risponde ora di corruzione aggravata per atto contrario ai doveri di ufficio, concorso in turbata libertà degli incanti aggravata e in falsità ideologica aggravata. Con una parziale richiesta di archiviazione a carico dell’ex primo cittadino, approda al gup la vicenda degli appalti…

Cade l’accusa di tentata concussione per l’ex sindaco di Polignano, Domenico Vitto, che risponde ora di corruzione aggravata per atto contrario ai doveri di ufficio, concorso in turbata libertà degli incanti aggravata e in falsità ideologica aggravata. Con una parziale richiesta di archiviazione a carico dell’ex primo cittadino, approda al gup la vicenda degli appalti truccati nel comune del sud est barese. Nei giorni scorsi, infatti, il sostituto procuratore Michele Ruggiero ha chiesto il rinvio a giudizio per 21 persone, incluso Vitto, buona parte delle quali fu destinataria di misure cautelari il 21 aprile 2022.

Tra i punti oscuri che gravano su Vitto (assistito dagli avvocati Michele Laforgia e Mauro Petrarulo) c’è l’accusa di corruzione aggravata per atto contrario ai doveri d’ufficio, in concorso con l’imprenditore e amico Hibro Hibroj, in favore del quale l’amministratore pubblico avrebbe “asservito le pubbliche funzioni agli interessi economici”. L’accusa si riferisce a turbative e falsi inerenti l’appalto per “Riqualificazione delle aree poste su Largo Gelso e Lungomare Domenico Modugno”, del valore di quasi 840 mila euro, pilotato in favore del Consorzio “Athanor Stabile s.c.a.r.l.” facente capo all’imprenditore. In cambio, sostiene l’accusa, avrebbe ricevuto sostegno alla sua attività politico-elettorale.

Rientra in questo quadro di scambi, secondo la Procura, un altro reato che entrambi, ciascuno con le proprie competenze, avrebbero commesso: per garantire a Vitto una linea editoriale favorevole da parte de “La voce del paese”, un network di giornali locali (con conseguente promozione sul giornale delle iniziative politiche della sua amministrazione), Hibroj avrebbe finanziato la testata, su richiesta di Vitto, “formalmente commissionandole inserzioni pubblicitarie in favore di una società riconducibile a Hibroj”, la Edipietra di Hibroj srl. In tutto, secondo le indagini, sarebbero state fatturate operazioni di pubblicità per un totale di 2.720 euro, tra maggio e dicembre 2016.

Scompare, invece, dal capitolo che riguarda Vitto, l’accusa di concussione e calunnia nei confronti di Michele Lestingi, promotore di una manifestazione natalizia da svolgere nel centro di Polignano da dicembre 2018 a gennaio 2019, dal nome “Meraviglioso Natale”.

Secondo le prime indagini alle quali segue oggi una richiesta di archiviazione, un altro imprenditore, Angelo Carrieri, si sarebbe fatto portavoce di una richiesta di Vitto, di una tangente da 100 mila euro in cambio della “benevolenza” del sindaco nei confronti della manifestazione. Al ‘no’ dell’imprenditore, seguivano “restrizioni amministrative che stravolgevano l’originaria programmazione dell’evento, ostacolandone la migliore riuscita”. L’accusa che resta, a carico del solo Carrieri, è traffico di influenze illecite.

In piedi anche tutti gli altri reati, a carico di funzionari e imprenditori e del vice sindaco, Salvatore Colella, per le irregolarità commesse nell’assegnazione di numerosi appalti, portati avanti nel comune turistico, affidati a imprenditori amici, con l’ormai consolidato metodo dell’appalto “sotto soglia”.

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