Truffata e derubata da un gruppo di persone delle quali si fidava. È la storia di una ottantunenne di Ostuni, che nel 2016 fu convinta a vendere due immobili a Monopoli, per poi perdere tutto quello che aveva sul conto dopo l’atto di compravendita. Oggi, a distanza di sei anni, i cinque truffatori sono a processo a Bari con l’accusa di circonvenzione d’incapace. La vicenda dunque comincia quando Rosa Stama, consulente fiscale e procacciatrice di finanziamenti, “abusando dello stato di deficienza psichica” della vittima, e approfittando della sua fiducia, la convince a sottoscrivere una procura speciale a vendere gli immobili, facendole credere di disporre mediante testamento in favore della figlia. Per questo, il 15 marzo 2016, l’aveva accompagnata dal notato a Putignano. Il beneficiario della procura, poi alienava gli immobili in favore di altri due imputati, Rosita Marinelli e Loredana Vessio con un regolare atto di compravendita firmato ad aprile 2016, nel quale dichiaravano falsamente di aver già pagato un acconto di 78 mila euro sul totale di 270 mila. Per acquistare i beni, poi, le due donne avrebbero stipulato un mutuo fondiario con la Banca popolare di Puglia e Basilicata, attestando falsamente di lavorare in due grosse aziende ed esibendo le rispettive buste paga, ed ottenendo 192 mila euro, versati sul conto dell’anziana. Il raggiro si sarebbe completato, poi, con vaglia e assegni di eguale importo totale, emessi nell’arco di un mese e mezzo, fatti firmare alla donna che credeva fossero documenti necessari per il finanziamento dei lavori di ristrutturazione degli immobili. Le indagini sono cominciate con la denuncia presentata dalla vittima, e si sono sviluppate grazie all’attività dei finanzieri del Comando di Monopoli, che hanno ricostruito tutte le fasi del raggiro, depositando poi un’informativa al sostituto procuratore del tribunale di Bari, Claudio Pinto.
Nelle scorse udienze sono stati ascoltati il notaio che aveva redatto l’atto di compravendita, che ha riferito di aver regolarmente stipulato e di aver verificato la bontà dei documenti delle parti. Poi è toccato al funzionario della banca, che ha detto di aver effettuato l’istruttoria della pratica finalizzata alla concessione del mutuo.