Era solo una bambina di otto anni la piccola Graziella Mansi e come ogni bambino sorrideva alla vita con entusiasmo e vitalità. Nell’agosto del 2000 la piccola fu uccisa da un gruppo di feroci, sciagurati assassini ai piedi di Castel del Monte. Il branco con inaudita ferocia cancellò per sempre il bellissimo sorriso di Graziella. Il 19 agosto 2000 era una giornata particolarmente calda e la piccola, per dissetarsi, andò a riempire una bottiglia d’acqua dalla fontanella vicina al banco delle noccioline che il nonno tiene in strada nei pressi del maniero. Dopo venti minuti, però, Graziella non era ancora tornata. Iniziano le ricerche ma è ormai notte quando viene ritrovata. Crudeltà ed efferatezza, un epilogo inaspettato e agghiacciante il corpicino privo di vita viene ritrovato nel boschetto di Castel del Monte. Graziella è completamente carbonizzata. Le indagini portarono all’arresto di cinque balordi che decisero, per gioco, di “bruciare una bambina”, forse dopo aver abusato di lei. Il primo processo si chiude con l’ergastolo, il massimo della pena per tutti gli imputati. Nel dicembre del 2008 un componente del branco s’impicca nella cella del carcere dove era detenuto.
Il tempo non cancella il ricordo e la città di Andria non dimentica. Oggi la memoria di Graziella è ancora viva, come sottolinea la sindaca Giovanna Bruno: «Ciao Graziella, piccolo angelo. Sono tornata a trovarti, nel campo 9A in cui riposa il tuo corpo violato, dopo quel lontano 19 agosto 2000. Sono tornata, ritrovandoti ancora lì, sola, completamente sola: nel tempo, infatti, tutte le altre salme sono state via via esumate, per altra collocazione. Presto, prestissimo, toccherà anche a te.
«Ti avevo promesso lo scorso anno che questa amministrazione si sarebbe impegnata ad individuare un posto in cui realizzare un giaciglio definitivo per le tue piccole ossa, un luogo del campo santo da cui tanti potranno passare e fermarsi. Non tanto per ricordare quella terribile tragedia che ti è toccata e che ha colpito tutta la comunità, quanto soprattutto per pregare, credenti o non credenti. Pregare intensamente, affinché mai più a nessun bambino venga impedito di crescere, di spiccare il volo, a causa della violenza umana.
«Cara Graziella, ho condiviso con la tua famiglia l’idea di questa prossima sepoltura per la quale siamo già all’opera con la delibera di giunta, con i saggi di scavo, con la definizione del progetto e poi con la sua realizzazione, grazie anche ai benefattori che ci accompagneranno in questa operazione. Oggi avresti avuto trent’anni, piccolo fiore. Cara Graziella, riposa in pace. In quel campo, ancora per poco. Andria non dimentica».