È stata notificata la conclusione delle indagini preliminari per il femminicidio di Vincenza Angrisano, avvenuto lo scorso 28 novembre ad Andria per mano del marito Luigi Leonetti.
Il pubblico ministero ha contestato a Leonetti i reati di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi, di aver commesso il fatto alla presenza dei figli minori, rispettivamente di 6 e 12 anni, a cui si aggiungono le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni colpose.
Alla base dell’omicidio, secondo l’accusa, ci sarebbe stato il forte sentimento di gelosia e di possesso nei confronti di Enza, che Leonetti considerava come una sua proprietà. La donna aveva comunicato al marito la sua intenzione di andare via di casa, cosa che aveva incrinato ulteriormente i rapporti fra i due.
Già nei giorni precedenti l’uomo aveva riversato sulla donna la sua violenza, tanto da costringerla a rivolgersi alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Barletta.
Il pubblico ministero Chiechi ricostruisce un ambiente “tossico”: la convivenza fra i due era diventata dolorosa, mortificante e intollerabile, perché Leonetti umiliava più volte la moglie definendola grassa, minacciandola di gettare via i prodotti che vendeva e con cui si era procurata la sua indipendenza economica. Infine, la sera del delitto, lei era tornata a casa intorno alle 17 ed era esplosa una nuova lite, al culmine della quale, nonostante i figli fossero in casa, Leonetti l’aveva accoltellata, mentre Enza provava a difendersi, finché, in terra, non fu colpita al torace. Poi la chiamata al 118 e la confessione.
Le due sorelle, i figli e la madre della donna sono parti offese nel procedimento.