Sarà l’autopsia a fugare ogni dubbio sulla dinamica ed elementi utili per inquadrare con precisione la matrice del delitto di Bernardo La Pomarda, allevatore 28enne ucciso a colpi di fucile lunedì a Mattinata.
Sul caso indaga la Direzione distrettuale antimafia di Bari.
Il suo cadavere di La Pomarda è stato ritrovato nella tarda serata dai carabinieri, allertati dai parenti della vittima, nel suo podere nelle campagne tra Mattinata e Monte Sant’Angelo.
I magistrati dell’antimafia coordineranno le indagini dei carabinieri che stanno accertando dinamica e movente del delitto. Al momento ancora non si conosce il numero di fucilate che ha raggiunto e ucciso La Pomarda e se a sparare siano state più persone.
Si ipotizza, ma su questo punto gli investigatori mantengono il più stretto riserbo, che il delitto sia stato compiuto nell’ambito della criminalità di stampo mafioso, considerato che la vittima era imparentata con i fratelli Quitadamo, egemoni a Mattinata, facenti parte del clan Lombardi, Scirpoli, Raduano, ma ogni altra pista viene comunque vagliata con attenzione.
La Pomarda era stato arrestato, con altre due persone, il 12 aprile del 2016 perché accusato di aver aggredito con un’accetta un 30enne di Mattinata per questioni legate alla gestione di terreni agricoli.