Non ce l’ha fatta il 45enne ferito a colpi di fucile nella tarda serata di venerdì 2 agosto in via Sbano, nella zona sud di Foggia. L’uomo è morto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dove era stato trasportato in gravi condizioni.
L’attentato
Intorno alle 23, l’uomo, incensurato, si trovava assieme ad alcuni amici. Si è allontanato qualche minuto per prendere una bibita quando è stato avvicinato da una persona che si muoveva in bicicletta, a volto coperto, e che ha aperto il fuoco due volte con un fucile.
La vittima è stata ferita a un braccio ed è caduta al suolo, mentre l’attentatore si è dato alla fuga, sempre in sella alla bicicletta. Il 45enne è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dove gli sono state prestate le prime cure.
In seguito, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per asportare alcune schegge di proiettile che lo avevano raggiunto alla milza. L’uomo è stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dove è deceduto nella notte.
Le indagini
Sul luogo dell’agguato sono intervenuti sia i carabinieri che la polizia, ma è a quest’ultima che sono state affidate le indagini. Già nel corso della notte sono state prelevate le registrazioni degli impianti di videosorveglianza della zona e stati effettuati diversi interrogatori per cercare di ricostruire con precisione quanto accaduto.
Secondo i primi orientamenti degli inquirenti, si potrebbe trattare di un regolamento di conti: probabilmente, un avvertimento alla vittima per costringerlo a pagare un debito che non aveva onorato. In ogni caso, l’episodio non sarebbe legato al mondo della criminalità organizzata.
Era dal 15 ottobre dello scorso anno che non si verificavano episodi simili nel capoluogo: in quel caso, tre colpi di pistola erano stati esplosi verso un uomo che transitava in macchina in via Fuiani, che però era riuscito a scampare all’attentato fuggendo a bordo dell’auto.
Episcopo: «Debellare la deriva violenta»
«L’agguato in via Sbano in cui è rimasto vittima Giacomo Mongiello ha riacceso l’allarme sulla deriva violenta e distorta che va ovunque adeguatamente considerata, contrastata e debellata». Lo afferma la sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo. «La “squadra Stato” è tuttavia presente – aggiunge – in costante contatto e condivisione, dalle forze dell’ordine alla magistratura inquirente e giudicante, composta da uomini e donne encomiabili per efficienza, professionalità, motivazioni, spirito di sacrificio e rispetto delle Istituzioni. Confido quindi nel loro operato per fare luce sul delitto che ha macchiato di sangue una strada della nostra città, ribadendo che da parte dell’amministrazione comunale l’attenzione per la sicurezza e la legalità è prioritaria, e non ammette cali di tensione e sottovalutazioni di sorta».
Episcopo esprime, a nome dell’intera amministrazione comunale, «la nostra vicinanza ai familiari della vittima».