Insulti verbali omofobi e transfobici e aggressioni fisiche al termine del pride a Bari. È quanto denunciano, con un lungo post su Facebook, gli organizzatori della manifestazione che, sabato scorso, ha visto sfilare per le strade del capoluogo 10mila persone che hanno rivendicato a gran voce il diritto «ad attraversare ogni spazio, che sia un parco pubblico, una scuola o un luogo di lavoro, senza che la nostra identità ci renda bersaglio di violenze».
Già poche ore dopo la manifestazione, denunciano gli organizzatori del Bari Pride, «abbiamo ricevuto notizia di ben 4 episodi di violenza: aggressioni verbali perlopiù, un’aggressione fisica di stampo dichiaratamente fascista, e un momento di tensione che ha visto coinvolta una persona trans rispetto alla quale le forze di polizia non avevano gli strumenti per comprendere quanto fosse importante chiamarla col suo nome».
Nella serata di ieri, poi, al Parco Rossani, l’episodio più grave: «una coppia di ragazzə – spiegano – è stata violentemente aggredita, con insulti omofobi e transfobici, da loro coetanei al Parco Rossani, fino a mandarlə in ospedale. Parliamo di insulti, calci, e di una pietra scagliata con forza sulla testa di una delle due vittime».
Episodi simili, nel Parco Rossani, sono già successi: risse tra giovanissimi e molestie, “branchi” di ragazzi che si scagliano contro coetanei ignari intenti a passare momenti di tranquillità.
Non si è fatta attendere la solidarietà del sindaco Antonio Decaro che, in una nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune, annuncia di aver immediatamente richiesto l’intervento della Prefettura, delle forze dell’ordine e della polizia locale che sta acquisendo le immagini delle telecamere: «Appena ho letto sui social quanto accaduto ieri sera ho immediatamente inviato tutte le informazioni in mio possesso alla Prefettura e alle Forze dell’ordine – dichiara Decaro -. Contemporaneamente ho chiesto alla Polizia locale di attivarsi immediatamente per reperire le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza. Questa aggressione non può e non deve restare impunita. Dobbiamo dare subito un segnale di presenza e di vicinanza alle famiglie che non possono avere paura di vedere i propri figli frequentare un parco cittadino».
Gli organizzatori del Bari Pride, però, sottolineano che la risposta non può essere solo di “tipo securitario”: «Abbiamo bisogno, chiediamo, un impegno netto dell’amministrazione comunale. Chiediamo l’istituzione di percorsi di educazione alla non-violenza nelle scuole cittadine, rafforzando la presenza delle associazioni sul territorio per fare sì, una volta per tutte, che la cura del tessuto sociale sia l’argine a marginalità e violenza».