Sono una ragazza 23enne pugliese e un ragazzo abruzzese di 19 anni le due vittime della presunta aggressione omofoba avvenuta ieri sera nel Parco Rossani di Bari.
Sull’episodio indaga la Polizia che sta acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
L’intervento delle volanti risale alle 20:35 di ieri sera, a seguito della segnalazione di una aggressione. I poliziotti, giunti sul posto, hanno trovato due persone, una delle quali con una ferita alla testa. I due hanno riferito di avere avuto una discussione con un gruppo di persone all’interno del parco e poi sarebbero stati vittime del lancio di alcune pietre.
I due sono stati poi portati in ospedale dagli operatori sanitari del 118 che, a quanto si apprende, avrebbero avuto difficoltà a raggiungere il parco a causa del traffico. Alle due persone ferite sono state diagnosticate lesioni con prognosi di 15 e 5 giorni. Al momento non risultano denunce formali ma, trattandosi di persone non residenti a Bari, non è escluso che le querele vengano presentate nelle rispettive città di residenza.
In risposta a quanto accaduto, intanto, gli attivisti hanno organizzato una manifestazione con presidio a partire dalle 18.30 proprio dinanzi al parco.
«Scendiamo in piazza – spiega Carolina Velati, Coordinatrice di Zona Franka – per ribadire la nostra vicinanza alle vittime e pretendere un impegno forte e chiaro dalle Istituzioni. Numerose aggressioni omobitransfobiche in poche ore a Bari, dopo un Pride partecipassimo come quello di sabato – afferma ancora – sono la cifra che in città esiste un problema sociale e culturale da affrontare. La risposta non può essere il securitarismo che rischia, invece, di spostare il problema in altre zone urbane. Serve una risposta forte e preventiva delle Istituzioni: percorsi di consapevolezza ed educazione nelle scuole e nelle Università, iniziative culturali ed aggregative nelle piazze cittadine, formazione del personale dipendente del Comune e delle municipalizzate. Anche per questo serve subito una legge regionale contro l’omolesbobitransfobia: non possiamo più tollerare che in città ci sia chi si possa sente libero di aggredire con sassi, calci e pugni commettendo veri e propri crimini d’odio».