Una violenta lite tra due donne a Carosino, nel Tarantino, poteva trasformarsi in una tragedia evitata grazie alla segnalazione al 112 da parte di un cittadino.
Una tarantina di 48 anni, armata di pistola e coltello, stava aggredendo una 40enne di origini albanese: arrivati sul posto i carabinieri avrebbero assistito alla scena, drammatica quanto violenta, con la 48enne che avrebbe trascinato per i capelli la sua “rivale” puntandole un scacciacani al petto. Ne sarebbe seguita una concitata colluttazione che ha consentito alla donna straniera di strappare l’arma dalle mani dell’altra che ha però sfilato dalla tasca un coltellino a scatto, puntandoglielo alla gola. Alla vista dei militari la 48enne ha lasciato cadere l’arma ed è stata bloccata.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressione sarebbe solo l’ultimo episodio di una serie di minacce, offese e pedinamenti che la donna albanese sarebbe stata costretta a subire negli ultimi anni dall’altra donna, per motivi di gelosia. Atti persecutori che la vittima non aveva mai denunciato alle forze dell’ordine. Ma ieri, nello sguardo rassicurante dei militari operanti, la donna ha letto e trovato quel senso di protezione e quella propensione all’ascolto di cui aveva bisogno da tempo. Ed è stata questa fiducia a consentirle di raccontare ogni singolo episodio di violenza psicologica, culminata nell’aggressione fisica di ieri, che per anni avrebbe tenuto nascosta anche a parenti ed amici.
La 48enne tarantina è stata arrestata con l’accusa di atti persecutori e posta ai domiciliari. Per i Carabinieri, la soddisfazione più grande è stata quel «grazie» commosso, rivolto loro dalla vittima.